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Una famiglia americana, Joyce Carol Oates
I Mulvaney sono la famiglia nordamericana perfetta. Un matrimonio felice, quattro figli, una fattoria collocata in un’oasi paradisiaca, una vita tranquilla che scorre tra teneri vezzeggiativi e un American dream da manuale. Finché lo stupro della giovane figlia Marianne non sconvolge la vita patinata della famiglia Mulvaney, incrinandone irrimediabilmente l’equilibrio precario. Una famiglia americana indaga le sensazioni, ma soprattutto le reazioni, dei componenti della famiglia alla notizia della violenza sessuale subita da Marianne, una violenza che non si abbatte solo sulla vittima in questione, ma indirettamente su tutto il nucleo familiare, portandolo alla progressiva disgregazione.
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Pastorale americana, Philip Roth
Ma cos’ha la loro vita che non va? Cosa diavolo c’è di meno riprovevole della vita dei Levov? Con una domanda, questa domanda, si chiude Pastorale americana, una dettagliata epopea di 460 pagine, pubblicata nel 1997 e vincitrice del Pulitzer nel 1998.
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Revolutionary Road, Richard Yates
Il grande Gatsby, insieme a buona parte dei libri di Fitzgerald, ha rappresentato la mia iniziazione al mestiere di scrittore.
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Stoner, John Williams
William Stoner si iscrisse all’Università del Missouri nel 1910, all’età di diciannove anni. Otto anni dopo, al culmine della prima guerra mondiale, gli fu conferito il dottorato in Filosofia e ottenne un incarico presso la stessa università, dove restò a insegnare fino alla sua morte, nel 1956. Non superò mai il grado di ricercatore, e pochi studenti, dopo aver frequentato i suoi corsi, serbarono di lui un ricordo nitido. Quando morì, i colleghi donarono alla biblioteca dell’università un manoscritto medievale, in segno di ricordo. Il manoscritto si trova ancora oggi nella sezione dei “Libri rari”, con la dedica: “Donato alla Biblioteca dell’università del Missouri in memoria di William Stoner, dipartimento di Inglese.…