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Qual è l'identik del turista enogastronomico?

Siro Fontana
Siro Fontana
2025-08-31 05:35:59
Numero di risposte : 11
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Naturalmente, la presenza di un patrimonio enogastronomico di eccellenza: una filiera del gusto a tutto tondo, dalle produzioni locali ai ristoranti che propongono piatti del territorio. Questi visitatori considerano centrale anche la presenza del patrimonio artistico e culturale e c’è un 8,8% che indica nello “stile di vita italiano” una delle ragioni di scelta del luogo di vacanza. Tutti elementi che fanno pensare ad un turismo per veri appassionati, alla ricerca di emozioni, esperienze di viaggio più che vacanze, attività che “parlano” del territorio partendo dalla tavola, ambasciatrice della cultura locale, della sua identità ed unicità, delle sue tradizioni, della sua storia. Il rapporto qualità/prezzo è decisivo per il 21,3% degli italiani ed il 25,7% degli stranieri; sono turisti esigenti nei confronti della qualità locale, disposti a spendere di più ma solo se ne vale la pena, se il prodotto offerto è all’altezza delle aspettative, di quella “eccellenza” ricercata nelle produzioni e nella ristorazione, già prima della partenza. Rispetto al turista medio in Italia quello che viaggia per soggiorni all’insegna dell’enogastronomia spende meno per l’alloggio ma di più per i pasti, i servizi e lo shopping. Molto utilizzati i social network per raccontare le esperienze di vacanza: pubblica on line in media 1 turista su 2. Il giudizio generale per la vacanza è positivo, soprattutto nei confronti dell’elemento chiave per questi turisti: la qualità del mangiare e del bere che riceve il voto più alto accanto alla ristorazione.
Sonia Martini
Sonia Martini
2025-08-23 06:41:38
Numero di risposte : 8
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Il turista enogastronomico è ad alto valore aggiunto e con una propensione alla spesa più alta. Durante il viaggio spende per prodotti food&wine, partecipa ad attività culinarie, acquista prodotti tipici da riportare a casa. Condivide l’esperienza enogastronomica sui social media. Torna dal viaggio con un migliore e più radicato bagaglio di ricordi, legati alle esperienze enogastronomiche di prodotti locali. Il turista enogastronomico come fonte di informazione per la scelta della destinazione e per le attività da svolgere consulta riviste online, siti di recensioni e social media, ma anche la carta stampata continua a rappresentare una fonte importante.
Vincenza Palumbo
Vincenza Palumbo
2025-08-16 01:22:25
Numero di risposte : 7
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Il turista enogastronomico è un turista che ha svolto almeno un viaggio con pernottamento con motivazione primaria l’enogastronomia. È il motivo del viaggio che differenza il turista enogastronomico e il turista generalista. Il turista enogastronomico è un viaggiatore onnivoro: desidera vivere un insieme variegato di esperienze arricchenti e l’enogastronomia, già di per sé multisensoriale, emozionale e culturale, soddisfa al meglio questo suo bisogno. Grande interesse suscitano i luoghi di produzione – aziende vitivinicole, birrifici, frantoi, caseifici, pastifici, etc. – dove poter conoscere le origini, i processi e le modalità di produzione dell’enogastronomia locale, così come gli eventi tematici. Sempre più spesso i turisti enogastronomici ricercano proposte integrate che abbinano l’enogastronomia con la cultura, il benessere, lo sport. Vogliono svolgere attività all’aria aperta, come passeggiate nei vigneti, negli uliveti secolari o nei luppoleti, e tour cicloturistici nei territori rurali così come in città alla scoperta delle botteghe storiche e/o luoghi di produzione. Una poliedricità di esperienze che consente loro di scoprire e vivere l’enogastronomia in tutte le sue sfaccettature.
Kociss Greco
Kociss Greco
2025-08-08 01:54:01
Numero di risposte : 13
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Il turista enogastronomico non fa viaggi così lunghi, sia nella distanza che nella durata ed appare autonomo nell’individuare le destinazioni ma anche nella prenotazione del viaggio. Tra le tipologie di alloggio preferite, al primo posto c’è il B&B, davanti ad hotel/resort ed all’agriturismo, quasi allineati in ordine di gradimento, mentre il budget medio del turista enogastronomico è di 748 euro. La partecipazione a fiere e sagre legate al cibo e le degustazioni nelle cantine o aziende agricole sono le attività che caratterizzano in maniera prevalente le scelte e le preferenze del viaggiatore enogastronomico; rilevante anche il dato di chi viaggia per conoscere e consumare in locali attenti alla cucina sana, responsabile e sostenibile. Importanza viene data anche alla scoperta delle tradizioni attraverso la frequentazione di strade e itinerari legati al gusto, al vino o ai sapori. Se la possibilità di rigenerarsi per il turista enogastronomico è la motivazione principale che lo porta a viaggiare, spicca, rispetto agli altri profili, l’opportunità di sperimentare attività e conoscere luoghi mai visitati. La scoperta si rivela quindi un aspetto caratterizzante dell’idea di una vacanza orientata al gusto ed alle tradizioni culinarie di un territorio. Il viaggio enogastronomico è infatti un continuo bilanciamento tra benessere individuale e piacere della convivialità.
Miriana Rizzi
Miriana Rizzi
2025-08-01 22:05:23
Numero di risposte : 9
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Il profilo più diffuso è quello del turista enogastronomico, che ama non solo il vino, ma anche la buona cucina. Questi visitatori sono curiosi e desiderano conoscere in profondità le realtà che visitano, dispongono di un potere di spesa medio-alto e spesso vantano un vasto network di conoscenze che consente ad altri visitatori di essere attratti tramite il passaparola.
Gioacchino Ferrari
Gioacchino Ferrari
2025-07-24 17:45:39
Numero di risposte : 15
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Tracciare un identikit ben definito del turista enogastronomico “tipo” è un obiettivo di difficile attuazione a causa delle molteplici variabili con cui è possibile interpretare questa specifica modalità di fruizione turistica. Il turista alla ricerca del buon cibo e di tutta l’arte culinaria si declina in molti gruppi, a seconda del motivo della visita. Gourmet, foodie, lifestyle, turista enologico, turista con bisogni speciali sono espressioni utilizzate quando si parla di turisti del gusto. Rientrano nella prima tipologia – gourmet – persone appassionate di cibo raffinato, che tengono conto della qualità degli ingredienti, della mis en place e del luogo in cui viene gustato il piatto. Il turista foodie non è un gourmet professionista: è un intenditore che ama il cibo come hobby, lo studia, lo mangia ed è attento a tutte le novità culinarie. Il viaggiatore del turismo lifestyle, si colloca invece a metà strada tra un turista foodie e uno gourmet: come un foodie condivide l’entusiasmo e l’emozione per il cibo come mezzo di coesione sociale e come un gourmet apprezza la qualità dei piatti, l’armonia di sapori e va alla ricerca dell’autenticità, alla ricerca dei luoghi in cui mangia la gente locale senza dover spendere una fortuna. L’attenzione agli ingredienti utilizzati in cucina va incontro ai turisti con bisogni speciali, ossia coloro che amano l’esperienza enogastronomica, ma devono fare i conti con alcuni problemi legati alla salute, con abitudini culturali o ancora con la possibilità o meno di consumare certe pietanze per via della propria religione.
Elisabetta Amato
Elisabetta Amato
2025-07-13 18:02:35
Numero di risposte : 7
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Tra un museo e un’attrazione famosa inserisce sempre un buon ristorante, una pausa in un bistrot, la visita di un mercato o una degustazione di prodotti tipici. Il turista del gusto (foodtrotter) è disposto a coprire distanze maggiori che in passato per raggiungere la destinazione, viaggia nei territori di produzione in stagioni diverse e predilige una ricettività sempre più varia. 49% dei Turisti internazionali dichiarano di essere mossi da una motivazione enogastronomica. Come fa notare lo studio è possibile identificarsi anche in più di un profilo culinario e le nostre scelte possono cambiare a seconda del periodo.