Cosa si mangia nelle sagre?

Fausto D'amico
2025-07-11 21:42:31
Numero di risposte: 3
Per questa sagra storica, gli agnolotti si preparano secondo tradizione.
Una domenica dedicata ai prodotti agro-alimentari di aziende agricole locali.
Le specialità: formaggi di latte bovino e caprino, vini e salumi, confetture e sciroppi.
Una festa di quattro giorni in piazza Risorgimento.
Le specialità: gnocco con salumi, formaggi (con e senza mostarda) e risotto alla belfortese, con salsiccia, piselli e pomodoro.
È organizzata da quasi 40 anni dalla Pro loco del comune, appartenente alla Confraternita del baccalà, istituita nel 1987 per tutelare la ricetta originale.
Le specialità: bigoli e gnocchi di bacalà (sì, con una sola «c»).
Gli oltre 200 tavoli disposti lungo la via principale del paese propongono oltre venti varietà di canederli, i tipici gnocchi di pane, latte e uova.
Le specialità: verdi con ricotta affumicata, alle erbe, con radicchio, salsiccia e taleggio.
La specialità: frico di patate, salsiccia e pollo con polenta.
Una ghiotta occasione per gustare sua eccellenza il tortellino.
La specialità: la sfoglia tirata al matterello con ripieno chiuso a mano e brodo di cappone.
È un’occasione per gustare il prelibato salume Igp.
Le specialità: tordelli lucchesi al ragù, taglierini sui fagioli (con base di lardo), lardo con pomodori, salsicce con fagioli.
Protagonista la pasta fresca tirata a mano fino a raggiungere la forma di spaghetto.
La specialità: con guanciale, salsiccia, uova e pecorino.
La specialità: i cecapreti (o strozzapreti) con spezzatino di carne di bufala.
Una delle prime sagre nate in Italia, riunisce i migliori maestri di porchetta.
La specialità: il panino farcito con carne di porco arrostita al forno.
Viene servita la carne di pecora cotta lungamente in pentoloni posti sulla brace.
Le specialità: agnello alla brace e carne di pecora bollita con erbe aromatiche.
Agerola è famosa per la produzione di fiordilatte e Provolone del Monaco Dop.
La specialità: mozzarella in carrozza.
Tra i vicoli bianchi della città delle ceramiche, si cucina la pasta fresca simbolo della regione.
La specialità: con cime di rapa o salicornia.
Due giorni dedicati al pregiato formaggio pecorino Igp.
La specialità: a crudo o negli involtini di carne di maiale, arrostiti o al forno.
La specialità: la pitta chjina, un pane farcito di pomodoro, tonno, olive, peperoni e acciughe.
Quattro giorni per assaggiare il famoso street food siciliano in ogni modo.
La specialità: al ragù, burro e spinaci, al pistacchio, alla Norma.
La specialità: alla campidanese (con salsiccia e pecorino).

Benedetta Testa
2025-07-11 19:26:58
Numero di risposte: 2
Solitamente, ogni sagra è dedicata ad un alimento o ad una preparazione diversa, che diventa protagonista della cena. Tuttavia, si offre spesso una vasta scelta di piatti regionali tra cui scegliere, così da accontentare il gusto di tutti. Il costo della cena è relativamente basso, perciò può essere una scelta eccellente per assaggiare del buon cibo senza spendere troppo!

Clea Pellegrino
2025-07-11 19:01:00
Numero di risposte: 6
Quando si parla di cibo ogni sagra ha il proprio piatto forte, ma se vuoi ampliare la tua offerta gastronomica inserendo a menù anche dei deliziosi stuzzichini dovresti assolutamente scegliere le fantasie di stuzzichini finger food.
Da mangiare rigorosamente con le mani mentre si passeggia fra i vari stand oppure da gustare in compagnia come aperitivo.
Ce né davvero per tutti i gusti: dalle mini polpettine, passando per le verdure pastellate fino ad arrivare al classico street food per eccellenza, il gran fritto misto!
Stiamo parlando delle Polpettine vegetariane con chicchi di cavolfiore e soia edamame.
Questi deliziosi bocconcini di verdure sono disponibili in tre sfiziosi gusti: polpettine verdi con lenticchie e broccoli, polpettine arancio con quinoa e zucca ed infine polpettine gialle con cavolfiore e curcuma.

Artemide Pagano
2025-07-11 16:55:05
Numero di risposte: 10
Ci sono i primi con sughi e condimenti per tutti i gusti e i secondi della tradizione monferrina, dal bollito al fritto misto, alla bagna cauda. I dolci sono più di trenta, dalle creme ai biscotti.
«Baciuà» (soffice zampino di maiale lessato, posto sotto aceto aromatizzato, impanato e fritto in padella) con bagnetto; Frittura di lumache; Tajarin di mais 8 file al sugo di coniglio; Crostata di mais con confettura di ciliegie; Vitello tonnato; Pesche ripiene al cioccolato; Agnolotti al sugo di carne; «Antico bodino di Casa Savoia»; Pan marià (pane raffermo, passato nell’uovo e fritto); Friciulin (frittini) di riso; Torta di pere e cioccolato; Frittelle di mele; Carne cruda all’Astigiana; Torta di ricotta; Tagliatelle ai funghi porcini; “Bunèt” al cioccolato; Tinche in carpione; Trippa calda con cipolle (biséca); Risotto con tartufo; Crema dolce di Montechiaro; Tagliatelle all’uovo con tartufo; Focaccia di mele; Fagioli buoni di Refrancore con cotica e zampino; Finocchini e zabaglione; Gnocchi alla Cunichese; Polenta con bocconcini di cinghiale; Salamini di cinghiale; Salsiccia alla Barbera d’Asti; Canestrelli di San Damiano; Agnolotti d’asino; Salamini d’asino; “Friciula” (frittella salata) con lardo; Acciughe con bagnetto; Pesche al Ruchè; Lingua in salsa verde; “Friciö” (frittelle dolci del contadino); Gran fritto misto alla moda di Montegrosso; Tagliatelle al sugo di cinghiale; Rotolo al cacao con nocciole; Frittelle salate alla campagnola; Nocciole “tonda gentile di Langa” zuccherate; Risotto ai funghi; Il dolce dell’Abbazia; Sontuoso bollito misto di Moncalvo; Panna cotta; Stufato di vitellone piemontese alla Barbera d’Asti con polenta; Agnolotti alla moda di Viarigi conditi con sugo di arrosto; “Soma d’aj” con vino ed uva; Pane arrostito con pomodoro, vino ed uva; Gran fritto misto di Callianetto; Tortino ‘d Gianduja; Polenta arrostita sulla brace con salsiccia e peperonata; Lardo macinato, insaporito e spalmato sul pane; Zabaglione al Moscato d’Asti; “Bunèt” della nonna; “Puccia” di Monastero (soffice polenta, sciolta nel minestrone di fagioli, condita con burro e formaggio); Robiola di Roccaverano con pane cotto nel forno a legna e mostarda di uva Moscato; Tonno di coniglio; Torta di zucca; «Fundent» (fondenti di nocciole); Croccanti di nocciole; Rustica ai formaggi; Alborelle fritte; Lasagnette della vigilia (condite con bagna cauda); Torta dell’abbondanza; Gran fritto misto di Portacomaro; Torta di castagne; Risotto alla Barbera d’Asti; Antico «mun» (mattone dolce); Rolata di coniglio con funghi e polenta; Torta di nocciole e Malvasia; Polenta fritta con gorgonzola; Salame dolce di Casabianca; «Belecauda»(farinata di ceci); Gran «bagna cauda» con peperoni e verdure di stagione; Involtino di peperone (con ripieno di tonno, burro, acciugne e capperi); Torta di mele; Taglierini fatti in casa conditi con sugo di carne; Pesche al Moscato d’Asti d.o.c.g.; Ravioli con il «plin»; «Bunèt» di Costigliole; Polenta concia alla toma delle Valli di Lanzo; Bicchierino di cioccolato fondente; Penne all’amatriciana; Ciambelline al vino.