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Come utilizzare al meglio il tartufo nero?

Ariel Gentile
Ariel Gentile
2025-09-11 01:01:04
Numero di risposte : 14
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Per cucinare il tartufo nero bisogna scegliere degli abbinamenti semplici che non rischino di coprire o rovinare il suo bouquet complesso e armonioso. I sapori del territorio di raccolta legati alla tradizione sono un modo sicuro di creare accostamenti che valorizzano il tartufo. Ecco alcuni abbinamenti tipici in grado di valorizzare il tartufo nero in cucina: Uova, Burro, Formaggi delicati, Pasta, Risotto, Carni bianche magre, Carni rosse, tartare e tagli pregiati. Tuttavia, sebbene questa sia la varietà più preziosa e utilizzata di tartufo nero, bisogna conoscere la tipologia di tartufo che si ha di fronte per poterla cucinare al meglio. Il tartufo nero è notoriamente più versatile del tartufo bianco, può essere usato anche in cottura ed è più facile da abbinare, tuttavia per cucinarlo al meglio e senza sprechi è necessario trattarlo con il dovuto rispetto, seguendo alcuni accorgimenti. Per evitare inutili dispersioni di aroma è meglio portare il tartufo nero a temperatura ambiente prima di iniziare a cucinare. Inoltre, il tartufo nero, a differenza del suo cugino bianco, può essere lavato sotto un filo di acqua. Dopo averne messo una parte in cottura, tieni alcune belle fettine di tartufo nero da mettere direttamente sul piatto a crudo. Oltre al gusto e ai profumi sprigionati dalle fette sul piatto caldo, anche l’occhio sarà in grado di gradire la composizione.
Vania Rizzi
Vania Rizzi
2025-09-02 13:04:56
Numero di risposte : 12
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Il tartufo nero ha un aroma che a contatto con il calore si sprigiona maggiormente e, per questo, può essere anche usato come farcitura per pasta fresca o arrosti. Quello nero, invece, si esalta nell’aroma scaldandolo: via libera alla decorazione come per il precedente – il calore della pietanza darà il suo contributo -, ma anche in veste di farcitura nella pasta ripiena, mescolato con la ricotta per dei ravioli, da servire con il classico burro e salvia, magari arricchito da speck o prosciutto crudo croccante, oppure zucca e funghi insaporiti in padella. Il risotto al tartufo risolve con pochissimi ingredienti, tutti di qualità, una cena per un’occasione speciale. Sia che scegli il tartufo nero o bianco, il modo migliore per non fare errori è quello di unirlo a lamelle sottili o spolverizzato solo al momento di portare in tavola il piatto. Il tartufo, bianco o nero, va a nozze con l’uovo. Lo puoi realizzare in tantissime varianti diverse e tutte gustose: un classico uovo strapazzato, infatti, può essere decorato con scaglie di tartufo e poi servito come antipasto su un crostino. Un altro binomio con cui andare a colpo sicuro per valorizzare il tartufo in cucina è quello con la carne cruda. Si tratta di un abbinamento tipico in Piemonte, che unisce due eccellenze del territorio come la fassona, la razza bovina piemontese nota per avere una carne magra di alta qualità e il tartufo, appunto, bianco o nero. Hai dei tortellini o degli anolini da fare in brodo? Una volta impiattati, completa il tutto con il tartufo in lamelle.
Ortensia Neri
Ortensia Neri
2025-08-28 06:20:23
Numero di risposte : 15
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Il Tartufo Estivo necessita di una pulizia più accurata rispetto ad altre tipologie, in virtù del suo colore e delle sue verruche particolarmente fitte, in grado di trattenere incrostazioni di terra spesso difficili da vedere e rimuovere. Il primo passaggio da compiere è dunque quello di procedere con la pulizia del tartufo: sciacquatelo sotto un filo d’acqua fredda per inumidirlo, e utilizzate uno spazzolino di media durezza per sfregarne delicatamente la superficie, al fine di rimuovere ogni residuo terroso. Una volta asciugato, sarà pronto per l’utilizzo o il consumo. A differenza del Tartufo Nero Pregiato, che viene consumato prevalentemente a crudo, il Tartufo Nero Estivo si utilizza anche in ricette con lunga cottura, salse, sughi o spezzatini: processi in grado di esaltarne a pieno il sapore, senza mai tradursi in operazioni lunghe o complesse. Vediamo dunque come utilizzare al meglio questo fantastico prodotto, realizzando ricette gustosissime, semplici e veloci senza tuttavia rinunciare a eleganza e raffinatezza.
Vincenza Ferri
Vincenza Ferri
2025-08-20 15:56:46
Numero di risposte : 12
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Il tartufo nero, essendo più compatto e meno delicato può essere cotto senza perdere le sue qualità. Il tartufo nero è più adatto a piatti dal gusto deciso, come il fagiano in umido o i patè di selvaggina o il civet. Il tartufo nero viene usato come guarnizione, di accompagnare gli ingredienti nel piatto. Fatto sta che, anche col tartufo nero, un piatto di tagliolini al burro acquista tutto un altro sapore. Il tartufo va pulito, di regola, subito prima dell'utilizzo, per mantenere al meglio intatta tutta la sua fragranza. Per pulire il tartufo, bisogna spazzolarlo con un pennellino apposito per eliminare la terra che gli sarà rimasta attaccata. Dopodiché, il tartufo andrà passato velocemente sotto l'acqua corrente e poi asciugato molto bene con un panno.
Danuta D'amico
Danuta D'amico
2025-08-10 10:47:37
Numero di risposte : 9
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Il tartufo nero, che è quello che viene utilizzato maggiormente nel menu, è presente in tutte e quattro le proposte di degustazione grazie alla sua versatilità. Viene dunque proposto dall’entrée fino ad arrivare al dolce, in un gioco di equilibri molto sottile che si può apprendere con una certa esperienza. A differenza del tartufo bianco, il tartufo nero pregiato si può usare sia cotto che crudo. Sopporta infatti lo sbalzo termico, purché non sia eccessivo. Mai friggerlo nell’olio bollente ad esempio. Il mix tra tartufo nero e ingredienti si apre a moltissime opportunità. Patate, verdure, carpacci, uova, pasta, carni, e anche dolci. Il tartufo va lamellato o grattugiato davanti al cliente, anche per una questione di trasparenza. Le quantità sono variabili e dipendono dalla tipologia dei piatti. Ma si assestano sui sei/sette grammi di tartufo per pietanza. Stare in una città famosa per il tartufo dove questo prodotto costituisce una leva turistica vuol dire due cose: la prima è che c’è molto tartufo buono, la seconda è che c’è anche tartufo pessimo. L’abbinamento con l’olio umbro oltre ad essere inaspettato potrebbe essere addirittura migliore. In particolar modo perché quando il burro è di qualità e quindi ha un sapore molto deciso, tende a coprire troppo il tartufo.