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Su cosa grattare il tartufo?

Egisto Martino
Egisto Martino
2025-09-12 08:32:48
Numero di risposte : 9
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Per quanto riguarda il tartufo bianco, però, andrebbe evitata la grattugia, poiché verrebbe irrimediabilmente rovinato. Ecco perché, oltre alla possibilità di essere affettati a crudo direttamente nel piatto, possono essere anche grattugiati senza grossi problemi durante la preparazione della pietanza, pochi minuti prima della fine della cottura, facendo attenzione a non bruciarli. Il tartufo bianco va affettato solo a crudo sopra il piatto ancora caldo. Ci sono molti tipi diversi di tartufo nero, alcuni più delicati di altri, come per esempio il tartufo nero pregiato, tuttavia una cosa che in generale accomuna tutti i tartufi neri è la capacità di resistere maggiormente alle temperature, motivo per cui possono essere utilizzati anche in cottura all’interno della preparazione di sughi e salse.
Raoul Rizzo
Raoul Rizzo
2025-09-04 07:44:50
Numero di risposte : 13
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Il tartufo bianco, più delicato, si valorizza a crudo, lontano dal fuoco, perfetto per essere grattugiato come guarnizione. Il tartufo nero ha un aroma che a contatto con il calore si sprigiona maggiormente e, per questo, può essere anche usato come farcitura per pasta fresca o arrosti. Se punti sul tartufo bianco, usalo solo come guarnizione finale grattugiato o a lamelle dopo aver condito la pasta con un buon burro, panna fresca o formaggi cremosi tipo la robiola, che spingono in cremosità. Quello nero, invece, si esalta nell’aroma scaldandolo: via libera alla decorazione come per il precedente – il calore della pietanza darà il suo contributo -, ma anche in veste di farcitura nella pasta ripiena, mescolato con la ricotta per dei ravioli, da servire con il classico burro e salvia, magari arricchito da speck o prosciutto crudo croccante, oppure zucca e funghi insaporiti in padella. Una volta impiattati, completa il tutto con il tartufo in lamelle. Sia che scegli il tartufo nero o bianco, il modo migliore per non fare errori è quello di unirlo a lamelle sottili o spolverizzato solo al momento di portare in tavola il piatto. Il tartufo bianco o nero va a nozze con l’uovo e può essere decorato con scaglie di tartufo e poi servito come antipasto su un crostino, oppure l’uovo al tegamino o l’uovo in camicia, caratterizzati dal tuorlo morbido e semi-liquido sono ideali per creare combinazioni con fondute di formaggi alla base e tartufo a lamelle e grattugiato alla fine. Un altro binomio con cui andare a colpo sicuro per valorizzare il tartufo in cucina è quello con la carne cruda, un abbinamento tipico in Piemonte, che unisce due eccellenze del territorio come la fassona, la razza bovina piemontese nota per avere una carne magra di alta qualità e il tartufo, appunto, bianco o nero. Una volta formato con il coppapasta il medaglione, aggiungi sopra il tuorlo d’uovo e il tartufo a lamelle. Una variante può essere il carpaccio: alla ricetta basic, togli la rucola e sostituiscila con scaglie di tartufo. L'olio al tartufo e le salse tartufate pronte sono prodotti molto comuni e si possono ottenere piatti che profumano di tartufo, bastano qualche goccia o cucchiaio a fuoco spento per dare alle ricette la peculiarità distintiva del tartufo.
Angelo Orlando
Angelo Orlando
2025-08-24 06:19:59
Numero di risposte : 7
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Per grattugiare il tartufo su tagliolini, risotti, uova all’occhio di bue, battute di carne e quant’altro è bene usare una mandolina apposita, chiamata taglia tartufi o grattugia per tartufi Microplane. Si tratta di un accessorio in acciaio inox che presenta una lama tagliente e regolabile, per avere delle fettine sottili o sottilissime di tartufo. Il galateo in questo caso insegna di farlo direttamente a tavola, in modo da non dare l’impressione di ‘contare’ lontano dai commensali le fettine di tartufo che cadono in ogni piatto. Il tartufo bianco va sempre servito così com’è, né cotto né cucinato. Le alte temperature, infatti, distruggono tutte le proprietà che lo rendono famoso. Il tartufo nero può invece essere gustato dopo una veloce cottura, che anzi può esaltarne gli aromi.
Walter Russo
Walter Russo
2025-08-18 02:26:06
Numero di risposte : 12
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Oltre che per preparare sfiziosi crostini, il tartufo nero estivo può dare quel tocco di eleganza a molti primi piatti. Oltre a grattugiarlo su un bel piatto di tajarin ai funghi, ossia i tagliolini tipici di Piemonte e Molise, assieme al parmigiano, può anche essere inserito nel ripieno dei ravioli per regalare un'esplosione di sapore ad ogni boccone. Tra gli altri piatti che potete realizzare con il tartufo, oltre a degli aromatici gnocchi di patate o alla polenta ai funghi, c'è la fonduta. Poiché si sviluppa solo in particolari condizioni ambientali, il tartufo sul mercato ha dei prezzi elevati, per cui in cucina viene usato in piccole dosi, ridotto in scaglie, grattugiato o sotto forma di aroma.
Sebastiano Ferretti
Sebastiano Ferretti
2025-08-09 16:22:45
Numero di risposte : 8
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I tartufi si affettano, non si grattugiano. Il tartufo bianco, il tuber magnatum pico, è una qualità molto aromatica, dal profumo persistente. La sua caratteristica è proprio il profumo, non la consistenza: la scorza esterna è delicata, a differenza del tartufo nero, e deve essere affettato il più sottile possibile. Ha bisogno di una lamella sottilissima, in bocca deve somigliare ad un'ostia. Le fette di tartufo si misurano in micron, un centesimo di millimetro, praticamente come i capelli: sono spessori finissimi. Se vuoi dare un carattere diverso al piatto, il nero lo puoi grattugiare per amalgamarlo meglio. Ma in generale i tartufi si affettano, non si grattugiano come il parmigiano. Il tartufo ha il suo strumento professionale, l'affettatartufi. Guai a farlo col bianco, ne spezzereste l'essenza umida e gli effluvi profondi.