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Come capire se un tartufo nero è buono?

Graziano Giordano
Graziano Giordano
2025-09-03 19:46:18
Numero di risposte : 9
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Quando si osserva un tartufo è essenziale guardare le dimensioni, perché quelli di dimensioni più grandi valgono molto di più. La cosa che ci colpisce è la forma: quella rotondeggiante è da preferire, perché si pulisce meglio, si affetta meglio. Oltre alle dimensioni conta molto il colore: nel caso del tartufo bianco, deve essere di un giallo vivo. Toccandolo, il tartufo deve fare una certa resistenza. Se lo pigiamo e riusciamo a penetrarlo, questo tartufo ha qualcosa che non va. Una volta che ho finito di osservare il tartufo, bisogna avvicinarlo al naso e odorarlo più volte per un’analisi accurata. Il profumo che si avvicina in natura a quello del tartufo è un composto di miele millefiori, fieno di prato stabile e aglio. Quando questi tre componenti sono armoniosi, il tartufo è ottimo. La parte interna non deve essere mai bianca, altrimenti significa che il tartufo è immaturo, deve avere un colore marmorizzato, in cui distinguiamo una zona più chiara e una più scura.
Elisa Santoro
Elisa Santoro
2025-08-29 07:59:21
Numero di risposte : 7
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Il Tuber Melanosporum ha una forma tipicamente tondeggiante, più o meno regolare. Le dimensioni di questo tartufo variano da pochi centimetri fino a raggiungere il diametro di una grossa mela negli esemplari più rari. Il peridio del tartufo nero pregiato è rugoso e dotato di piccole verruche facilmente individuabili. La sua gleba è scura, caratterizzata da un colore bruno o ramato con toni violacei, attraversata da numerose e sottili venature biancastre. Il tartufo nero pregiato ha un aroma dolce ed equilibrato, dove risalta il tipico sapore sulfureo senza mai essere troppo eccessivo. Il profumo di questo tuber è fruttato e piacevole e, grazie al suo particolare bouquet, che va dal fieno alla castagna, con un retrogusto agliaceo delicato. Una buona tecnica di riconoscimento, molto conosciuta tra i tartufai, è quella di grattare delicatamente la superficie del tartufo nero pregiato, che dovrebbe rivelare un colore bruno-rossiccio tendente al ruggine. La polpa interna del tartufo nero pregiato possiede delle venature bianche molto fitte rispetto a quelle degli altri tartufi, specialmente rispetto a quelle più larghe e rade dei tartufi invernale e moscato. Conoscendo con precisione la sua provenienza, è possibile escludere che si tratti di un’altra specie.
Felicia Pellegrino
Felicia Pellegrino
2025-08-17 19:16:33
Numero di risposte : 9
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Per capire se un tartufo nero è buono, osserva bene le sue caratteristiche e soprattutto sentine il profumo, che deve essere intenso e ricco di sentori. Il tartufo nero pregiato, per esempio, porta con sé un profumo delicato e avvolgente, che ricorda il sottobosco. Un tartufo andato a male, invece, perde le preziose caratteristiche che lo rendono un ingrediente unico e inizia ad assomigliare a quello dell’ammoniaca. Se il profumo del tartufo inizia ad assomigliare a quello dell’ammoniaca, significa che ci troviamo di fronte a un tartufo andato a male. Anche la consistenza può aiutarvi a identificare un tartufo andato a male, se il tartufo che state saggiando presenta un sentore di ammoniaca e ha anche una consistenza gommosa, è sicuramente andato a male. Un tartufo di qualità, infatti, non deve presentare parti gommose o troppo morbide, ma non deve nemmeno essere troppo duro.
Brigitta Benedetti
Brigitta Benedetti
2025-08-09 17:28:16
Numero di risposte : 13
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Un buon tartufo deve avere un buon odore tipicamente agliaceo, essere duro al tatto, e un colore brillante. Un buon tartufo può essere ottimo o meno, a prescindere dalle dimensioni. Per capire se un prodotto al tartufo è di qualità si guarda la lista degli ingredienti: deve essere il più corta possibile. L'1% di tartufo può bastare per rendere una salsa, un olio o un sugo di ottima qualità. Quello che fa davvero la differenza è il tipo di tartufo utilizzato: meglio che sia in purezza, ma è bene sapere per esempio che il tritume di tartufo, spesso presente in prodotti di questo tipo, contiene pezzi di tartufo di vario tipo, inclusi quelli che normalmente non vengono mangiati. La legge, del resto, lo consente. Quando l'acqua è ai primi posti della lista degli ingredienti, e a seguire ci sono sostanze come lecitina di soia o fibra vegetale, è bene sapere che servono per creare volume, e non sono un valore aggiunto per la qualità del prodotto. Guardate sempre il colore del prodotto: specie se si tratta di salse, se sono troppo scure in genere è perché contengono coloranti. La prova del nove è l'analisi olfattiva: se l'odore è troppo forte, persino fastidioso, in genere è indice di un aroma chimico che camuffa un tartufo che non eccelle. Altra prova del nove è l'assaggio e la persistenza: se il prodotto in questione lascia un retrogusto spiacevole, che talvolta si accompagna anche a pizzicore alla gola, non è un prodotto realizzato con materie prime di alta qualità.