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Qual è la storia di Urbani tartufi?

Romano Marini
Romano Marini
2025-08-24 07:56:24
Numero di risposte : 13
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Urbani Tartufi ha iniziato la sua storia nel 1852 con Costantino Urbani che avviò l’esportazione di tartufi freschi a Carpentas, in Francia. Ben presto, l’export si estese a tutta la Francia, Germania, Svizzera e successivamente anche in Italia. Carlo e Olga Urbani, grazie alle loro capacità imprenditoriali, trasformarono l’attività in una vera impresa familiare, centrale per il mondo della tartuficoltura. Con la quarta generazione, rappresentata da Paolo e Bruno Urbani, l’azienda è diventata un’industria tecnologicamente avanzata, apprezzata a livello globale per la continua ricerca della qualità. Paolo è stato insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro per il suo contributo alla creazione di una realtà economica d’eccellenza italiana, con Bruno come pilastro dell’azienda e riferimento per le nuove generazioni. L’attuale generazione, composta da Olga, Carlo e Giammarco, si concentra sullo sviluppo di filiali estere come la Urbani Truffle USA e sull’avvio di iniziative quali il Museo del Tartufo, l’Accademia del Tartufo, Urbani Travel & Tours e Urbani Funghi. Oggi Urbani Tartufi opera in 70 paesi, con 14 sedi in Italia e all’estero, 5 marchi e 300 collaboratori. Il gruppo rifornisce il mercato mondiale con un fatturato di circa 75 milioni di euro, l’80% dei quali proviene dall’estero. Ogni anno, per soddisfare la domanda globale, Urbani Tartufi acquista 250 tonnellate di tartufi. Associato all’Unione Imprese Centenarie Italiane nel 2023,
Olo Esposito
Olo Esposito
2025-08-11 01:19:57
Numero di risposte : 12
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Urbani Tartufi inizia la sua lunga storia nel 1852 quando Costantino Urbani inizia ed esportare tartufi freschi a Carpentras Francia. In pochissimo tempo l’esportazione si amplia a tutta la Francia, Germania e Svizzera e in parallelo in Italia. Carlo e la moglie Olga Urbani, successori dalle forti doti imprenditoriali, ne fanno una vera e propria impresa a conduzione familiare, riunita intorno alla figura dei cavatori, così importanti nel mondo della tartuficoltura. Ma è con Paolo e Bruno Urbani, quarta generazione, che l’azienda assume le caratteristiche di un’industria tecnologicamente avanzata dove innovazione e ricerca continua della qualità l’hanno portata ad essere riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Oggi Urbani Tartufi è diventata la principale azienda fornitrice di tartufi e prodotti tartufati degli Stati Uniti, con una recente espansione verso i mercati asiatici e con l’apertura delle prime sedi di Manila e Bangkok. Grazie a loro hanno preso vita il Museo del Tartufo, l’Accademia del Tartufo e la Urbani Travel&Tours.
Maika Piras
Maika Piras
2025-08-10 23:42:44
Numero di risposte : 10
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Una discendenza che inizia con Costantino Urbani nel 1852, quando avviò l’esportazione dei tartufi freschi in Francia e poi in Germania, Svizzera e nelle altre regioni d’Italia. Dopo di lui arriva Paolo Urbani Senior e Carlo Urbani con sua moglie Olga. Così nasce la Urbani Tartufi che tutto il mondo oggi conosce. Paolo e Bruno Urbani, figli di Carlo ed Olga senior, rappresentano la quarta generazione a cui si deve la trasformazione e un tramandarsi continuo di usi e di costumi. L’attuale generazione Urbani composta da Olga, Carlo e Giammarco, ha dato vita a importanti filiali estere e a realtà come il Museo del Tartufo, l’Accademia del Tartufo e la Urbani Travel&Tours, azienda che porta ogni giorno dell’anno a Scheggino, piccolo paesino di meno di 1000 abitanti situato lungo la valle del fiume Nera in provincia di Perugia, centinaia di visitatori da tutto il mondo. Attorno a loro, anche i figli e nipoti lavorano con passione e amore per il tartufo.
Felicia Neri
Felicia Neri
2025-08-10 23:39:24
Numero di risposte : 6
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Il tartufo ha origini antichissime. Basti pensare che alcuni studiosi ritengono che questo raro prodotto della terra era già conosciuto, e consumato, al tempo dei Sumeri e dei Babilonesi. La prima vera testimonianza diffusa in Europa, la si può trovare nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio. Gli aneddoti riportati hanno rivelato che il tartufo, in latino denominato terrae tuber o semplicemente tuber, era molto apprezzato a tavola dagli antichi Romani che avevano copiato l’uso culinario dagli antichi Etruschi. Nel medioevo del tartufo se ne perde traccia fino a quando non ricompare nell’età rinascimentale tra le tavole delle nobili. Il primo vero trattato, riguardante interamente il tartufo, lo si deve al medico umbro Alfonso Ciccarelli scritto nel 1564 dal titolo “Opusculus de tuberis”. Nell’Europa di questo periodo il tartufo veniva anche denominato “aglio del ricco”, a causa del suo leggero odore riconducibile alla pianta oltre a trovarne in quantità notevoli. Nel ‘700, il Conte de Borch pubblica una monografia sul tartufo denominata “Lettres surles truffes du Piemont”. Però, solo nel 1831 si ottiene la prima descrizione scientifica del prezioso fungo ipogeo, grazie alla “Monographia Tuberacearum” scritta da Carlo Vittadini. Con la pubblicazione di questo libro nasce l’idnologia, la scienza che ancora oggi studia i tartufi. Dopo di ciò si arriva fino al 1929 per parlare del personaggio principale per il mondo dei tartufi: Giacomo Morra. Non si parla della storia di Urbani Tartufi in questo testo.