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Chi ha trovato il primo tartufo?

Maria Barbieri
Maria Barbieri
2025-08-22 11:36:29
Numero di risposte : 12
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Le prime notizie certe compaiono nella “Naturalis Historia” dell’erudito latino Plinio il Vecchio. Il tuber era molto apprezzato sulla tavola dei romani i quali molto probabilmente lo avevano conosciuto dagli etruschi. Sempre nel primo secolo d.C. il filosofo greco Plutarco di Cheronea estese la teoria degli elementi primari sulle origini del tartufo. La prima menzione del tartufo è stata fatta da Plinio il Vecchio nella sua opera "Naturalis Historia" nel 79 d.C.. Non è menzionato chi ha trovato il primo tartufo. I romani lo avevano conosciuto dagli etruschi.
Penelope Bernardi
Penelope Bernardi
2025-08-11 00:47:52
Numero di risposte : 15
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Non si fa riferimento alla scoperta del primo tartufo.
Elena Costa
Elena Costa
2025-08-11 00:08:20
Numero di risposte : 12
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I primi a portare in tavola il tartufo, secondo recenti fonti storiografiche, furono i Babilonesi prima e i Sumeri in epoca successiva. Possiamo dunque datare al 3.000 a.C. la scoperta di questo pregiato fungo ipogeo e il suo contestuale utilizzo in cucina. I primi riferimenti scritti risalgono al primo secolo dell’era cristiana. Nella Naturalis Historia, l’erudito latino Plinio il Vecchio sosteneva che il tartufo, a quel tempo definito tuber, fosse un prodotto miracoloso della natura in quanto nasce e cresce senza radici.
Rodolfo Moretti
Rodolfo Moretti
2025-08-10 21:54:22
Numero di risposte : 13
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La prima vera testimonianza diffusa in Europa, la si può trovare nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio. Gli aneddoti riportati hanno rivelato che il tartufo, in latino denominato terrae tuber o semplicemente tuber, era molto apprezzato a tavola dagli antichi Romani che avevano copiato l’uso culinario dagli antichi Etruschi. Anche i greci usavano il tartufo nella loro cucina, come dimostrato dal filosofo Plutarco di Cheronea che tramandò, a quei tempi, l’idea che il raro e pregiato fungo nascesse dalla combinazione di alcuni elementi naturali come acqua, calore e fulmini. Nonostante il prezioso fungo fu trattato da studiosi, filosofi e poeti, l’origine del tartufo non fu mai stabilita. Il primo vero trattato, riguardante interamente il tartufo, lo si deve al medico umbro Alfonso Ciccarelli scritto nel 1564 dal titolo “Opusculus de tuberis”. Nello stesso secolo, inoltre, Andrea Cesalpino nomina per la prima volta i tartufi tra i funghi. La ricerca del tartufo era considerata come un divertimento di palazzo per cui gli ospiti e gli ambasciatori stranieri venivano invitati a parteciparvi. Nel ‘700, il Conte de Borch pubblica una monografia sul tartufo denominata “Lettres surles truffes du Piemont”. Solo nel 1831 si ottiene la prima descrizione scientifica del prezioso fungo ipogeo, grazie alla “Monographia Tuberacearum” scritta da Carlo Vittadini. In questo libro il botanico e micologo italiano descrive molte specie di tartufo, ecco il motivo per cui come molte di queste portano ancora il suo nome. Con la pubblicazione di questo libro nasce l’idnologia, la scienza che ancora oggi studia i tartufi.
Filippo Russo
Filippo Russo
2025-08-10 20:37:46
Numero di risposte : 9
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La storia racconta che il tartufo istriano deve la propria scoperta alla costruzione della rete idraulica. Altri vi diranno che fu una ricca signora italiana a insegnare agli Istriani dove si possono trovare i tartufi. Chiunque sia stato, una cosa è certa: il paesaggio istriano, così simile al paesaggio della Toscana, che ha una tradizione molto più lunga della cacca al tartufo, deve avergli dato l’idea che valeva la pena di tentare. I primi tartufi in Istria furono scoperti dagli italiani negli anni Venti del 19° secolo.