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Come vengono addestrati i cani da tartufo?

Patrizia Pagano
Patrizia Pagano
2025-08-23 05:49:56
Numero di risposte : 17
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Come ogni buon addestramento, quello della cerca al tartufo deve essere diviso in piccoli passi, con molta pazienza e somministrato senza fretta. Per far sì che l’addestramento raggiunga buoni risultati, sarebbe l’ideale associare l’addestramento al gioco. Sarebbe il caso di ripetere le attività diverse volte durante la giornata, ma per pochi minuti alla volta fino ad un massimo di un quarto d’ora. Il tempo ridotto è esclusivamente per evitare che il cane si stanchi di questo gioco e finisca per non avere alcun piacere a ripetere le attività fino a questo punto. Per prima cosa, andrebbero insegnati i comandi vocali, come: vai cerca porta dov’è? lascia ferma Questi sono tutti comandi che sarà necessario insegnare al cane per la cerca al tartufo e che andranno accompagnati a movimenti del braccio così che il cane possa associare la sequenza di suoni ad un gesto visivo. Ma l’addestramento non finisce qui, e – oltre ai comandi – andranno inserite una serie di attività che prepareranno il cane a una vera e propria caccia al tartufo: Strofinaccio: dopo aver lasciato assorbire, per contatto diretto, l’odore di un tartufo ad uno strofinaccio, questo verrà usato per fare giocare il cane e farlo abituare all’odore del tartufo. Bastone e pallina: serve per far aumentare la fiducia in sé stesso nel cane. Con la pallina attaccata a un bastone, inizieremo a fargli rincorrere l’obiettivo fino a fargliela inseguire e prendere in volo. Tartufo: è il primo vero e proprio contatto con il tartufo, in questa fase si addestrerà il cucciolo a riportare il tartufo. Ci dovremo aspettare che il cane morda e rovini il tartufo e dovremo intervenire con comandi vocali che lo fermino. In questa fase dell’addestramento dovremmo cercare di non toccare il tartufo a mani nude e contaminarlo con il nostro odore. Contenitore: la fase successiva consiste nell’inserire un tartufo in un contenitore di plastica o metallo, di modo che il cane non possa mangiare il tartufo. Questa fase sarà utile per insegnare il comando “lascia”. Riporto: in questa fase si svilupperà nel cane la risposta al comando “porta”. Si lancerà al quadrupede il contenitore con all’interno il tartufo e gli si insegnerà a riportarlo. Il fatto che il tartufo sia contenuto in un involucro di plastica aiuterà ad eliminare l’istinto di mordere del cane. Scavare: per questa fase dell’addestramento, seppelliremo il nostro involucro contenente il tartufo e insegneremo al nostro cane a scavare per raggiungere l’obiettivo. È una fase fondamentale, perché in questo omento dovrei essere fisicamente vicini al cane e fermarlo quando avrà scatto abbastanza per raggiungere l’involucro. A questo punto, con il comando “ferma” insegneremo al cane che saremo noi a prendere fisicamente il tartufo.
Nicoletta Colombo
Nicoletta Colombo
2025-08-19 04:58:32
Numero di risposte : 13
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Sicuramente prima incominciamo più il nostro cucciolo avrà possibilità di diventare il re dei tartufi. Consigliamo a partire dallo svezzamento di far giocare il neonato con palline e oggetti cosparsi di qualche goccia di olio al tartufo in modo tale da abituarlo sin dall’inizio al rapporto tartufo-gioco. Con il passare dei giorni incominceremo a portare il cane in spazi aperti avendo l’accortezza di lanciare la pallina in aree erbose, aiuole, siepi dove il cucciolo sarà costretto a utilizzare l’olfatto per tenere traccia dell’oggetto e ritrovarlo senza problemi. Ogni volta è importantissimo gratificarlo con una crocchetta o con qualche scaglia di tartufo nero senza eccedere però con le porzioni. Un’altro aspetto fondamentale sarà la vostra partecipazione al gioco: ripetendo ad esempio la parola “cerca!” nel momento in cui il cucciolo sta fiutando la pallina, vi consentirà di impartirgli, almeno gradualmente, il comando fondamentale. Man mano che il cane migliora dovrete rendere sempre più difficile l’esercizio, per esempio sotterrando l’oggetto sotto delle foglie o uno strato di terra: a quel punto il cane inizierà, come si dice in gergo, a “raspare”. Il passaggio successivo consiste nella ripetizione quotidiana dell’esercizio: una volta che il cane risponderà perfettamente ai vostri comandi potete iniziare ad allenarlo all’interno di boschi naturali. E’ molto utile, ad esempio, nascondere previamente delle scaglie di tartufo o la stessa pallina tartufata qualche ora prima dell’esercitazione; in questo modo il cane si troverà in un posto che non conosce e l’odore del tartufo sarà l’unico aspetto che gli ricorderà il gioco e la propria casa. Un attrezzo fondamentale che sarà di grande aiuto a voi e al vostro cane è il bastone: esso indicherà al vostro amico dove cercare e stabilirà un contatto diretto fra voi e l’animale. Una volta che lo punterete sulla zona in cui avete nascosto il tartufo, il cane imparerà a fidarsi di voi e, una volta fiutata la traccia, comincerà a scavare e a trovare l’oggetto nascosto. Ricordate: premiatelo sempre e non siate troppo esigenti. Ci vogliono pazienza e tempo.
Enrico Fabbri
Enrico Fabbri
2025-08-08 12:39:46
Numero di risposte : 15
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Occorre iniziare col dire che, secondo la legge italiana, per andare alla ricerca di tartufi è obbligatorio essere affiancati da un cane addestrato a tale scopo. Non è esplicitata la razza, infatti non è essenziale, contrariamente a quanto si crede, che il cane da tartufo faccia parte di una razza specifica, anche se alcune sono sempre più predisposte di altre per via di un olfatto eccezionalmente sviluppato, come ad esempio il bracco, il lagotto romagnolo, lo spinone e il cocker. Ogni cane ha il suo passo specifico, perciò è utile richiedere in primis la consulenza di un esperto in materia, in modo da scegliere la razza che più si addice all’esperienza del cavatore, nonché alla tipologia di zona in cui avverrà la ricerca del tartufo. Noi de I Nobili Tartufi offriamo consulenza a tal proposito e organizziamo corsi specifici di addestramento, della durata di sei mesi. Il corso va cominciato quando il cane è ancora cucciolo, perché sarà per lui più facile andare alla scoperta di odori nuovi per poi identificarli e, con l’esperienza, differenziarli. Inoltre, il corso è basato su attività di gioco e ricompense, e si sa che il cucciolo è sempre più attivo e voglioso di divertimento. Infine, ultimo ma non meno importante, è necessario instaurare un rapporto di fiducia sin dai primi mesi di vita fra il cucciolo e il proprio umano cavatore, percorso che necessita di pratica e che può essere portato a termine solo se si inizia in tenera età.
Fabiano Mancini
Fabiano Mancini
2025-08-08 10:36:24
Numero di risposte : 7
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L'addestramento del cane deve iniziare già dai primi mesi di vita, quando il cane è ancora un cucciolo apprende molto più velocemente e inoltre quello che poi diventerà un lavoro è vissuto come un gioco per il cane. Addestrare un cane da tartufo è un compito impegnativo, che richiede costanza e pazienza da parte del proprietario, non si può pretendere che il cane impari tutto subito, l’allenamento deve essere per lui costante. Si tratta quindi di un percorso che segue degli step, ogni giorno al cane viene insegnato qualcosa in più rispetto a quanto già sapeva, senza forzare il naturale corso dell’apprendimento. La prima fase dell’addestramento è quella del riporto e della comprensione dei comandi; in questo momento iniziale il padrone lancia al cane la sua pallina o il suo gioco preferito, il cane deve trovarla e riportala indietro. Nel momento che il cane ha appreso i comandi base si passa alla seconda fase, quella della ricerca sul campo. È fondamentale che il cane riceva il giusto premio se porta a termine il compito in modo positivo, un biscottino e una dolce carezza saranno per lui la meritata ricompensa e lo stimolo per continuare il lavoro nei giorni seguenti. Una volta compresa questa associazione tra ricerca del tartufo e premio ricevuto, si entra nell’ultima fase quando l’addestratore può iniziare ad allontanarsi di qualche metro dal cane per fargli capire che deve effettuare quell’operazione anche se il padrone non è nelle immediate vicinanze.
Rebecca De rosa
Rebecca De rosa
2025-08-08 10:18:35
Numero di risposte : 12
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La chiave del successo nell’addestramento del cane da tartufo risiede nel rapporto di fiducia e collaborazione tra il cane e il suo conduttore. Un cane che si sente sicuro e apprezzato è più motivato e ricettivo. Per costruire questa relazione, è fondamentale trascorrere del tempo di qualità con il cane, giocare insieme e comprendere le sue esigenze e i suoi segnali. Il gioco è un elemento centrale nell’addestramento non coercitivo. Attraverso il gioco, il cane impara a vedere l’addestramento come un’attività divertente piuttosto che un lavoro. Introduzione all’Odore del Tartufo: All’inizio, lascia che il cane annusi un tartufo vero. Associa questo odore a qualcosa di positivo, come un premio o un gioco preferito. Ricerca: Nascondi piccoli pezzi di tartufo nel giardino e incoraggia il cane a trovarli. Usa comandi semplici e premi il cane ogni volta che trova il tartufo. Aumenta la Difficoltà: Gradualmente, aumenta la difficoltà nascondendo i tartufi in posti più difficili da raggiungere. Ricorda di mantenere sempre un atteggiamento positivo e di premiare il cane per ogni successo. Simulazione di Caccia al Tartufo: Organizza sessioni di addestramento in un ambiente naturale simile a quello in cui avverrà la vera caccia al tartufo. Questo aiuta il cane ad abituarsi alle condizioni reali.
Cristyn Lombardo
Cristyn Lombardo
2025-08-08 08:51:21
Numero di risposte : 16
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Il cane deve necessariamente essere addestrato per la ricerca del tartufo. Solo attraverso un allenamento costante e duraturo nel tempo si potranno ottenere i risultati sperati. E’ fondamentale, prima di procedere all’addestramento per la ricerca del tartufo, che il cane abbia completato e assimilato l’addestramento e i comandi base, tra cui il richiamo. Il primo obiettivo da perseguire è la creazione di un rapporto di reciproca collaborazione tra cane e padrone: se il cane sarà felice di cercare tartufi per il proprio padrone, avrà sempre un atteggiamento positivo e pieno di energies durante questa attività e sarà più semplice raggiungere i risultati. Le sedute di allenamento devono essere brevi – da 5 a un massimo di 15 minuti – ma costanti e continuative. I comandi specifici per la ricerca sono: Vai Cerca Porta Dov’è Lascia Ferma Gli ultimi due comandi sono particolarmente importanti poiché, secondo la legge, il cane deve solo indicare al padrone il punto esatto in cui si trova il tartufo, senza prenderlo in bocca. La prima fase serve a far prendere al cane confidenza con l’odore del tartufo. Fate annusare al vostro amico un panno profumato di tartufo e fatelo giocare. Dopodiché lanciatelo e chiedete di riportarlo. Come per l’addestramento base, è sempre consigliato premiare il cane con un rinforzo positivo - un premietto gustoso o coccole - se ha eseguito correttamente l’ordine. La seconda fase di addestramento prevede l’utilizzo di uno strumento particolare, l’ovetto metallico nel quale è racchiuso del tartufo. Inizialmente l’ovetto andrà posizionato su un prato per abituare il cane a trovarlo e riportarlo al padrone. Una volta affinato il fiuto, si sotterrerà, allenando il cane a trovarlo scavando. L’addestramento richiede molta pazienza e tempo: per questo motivo è importante prestare la giusta attenzione alla salute dell’animale utilizzando eventualmente prodotti naturali in grado di offrire supporto alla cura di cute e polpastrelli, alle funzionalità articolari e alle corrette funzioni fisiologiche dell’organismo, soprattutto nei momenti di intenso sforzo, quando il cane necessita di più energia e sali minerali.