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Cinque motivi per vedere La casa de las flores

La casa de las flores è una serie TV messicana prodotta da Netflix. La sua trama ruota intorno alla floreria del titolo: un grande negozio di fiori a Ciudad de México, gestito dalla famiglia de la Mora. Ma perché vedere La casa de las flores?

Cinque motivi per vedere La casa de las flores
Cinque motivi per vedere La casa de las flores

Ogni puntata porta come titolo il nome di un fiore, che ne determina il contenuto in base al suo significato. Ne scaturisce un equilibrio perfetto tra umorismo e dramma, che rende questa serie imperdibile. Insieme ad altri cinque motivi fondamentali.

Perchè vedere La casa de las flores

1 La parodia delle telenovelas sudamericane

Parliamoci chiaro: le soap americane hanno francamente stufato. Le poche volte che accendo la TV mi trovo circondata dall’episodio un milione di Beautiful, o dalla stagione duecentoquaranta de Il segreto. La casa de las flores è un delizioso compromesso tra le telenovele più melense e le sit com più divertenti. Un connubio strano, ma che funziona, anche grazie al ripescaggio di Veronica Castro, celebre volto delle soap tradizionali.

Cinque motivi per vedere La casa de las flores

Il dramma è sempre bilanciato da una buona dose di umorismo grottesco, a tratti decisamente tragicomico, e la narrazione non risulta mai stucchevole.

2 L’apoteosi del queer

La casa de las flores affronta il tema della diversità in modo a dir poco esilarante. I personaggi si muovono tra situazioni paradossali e assurde, tra segreti improbabili e rivelazioni spassose, senza mai diventare macchiette o parodie di se stessi. Julian de la Mora ha una relazione eterosessuale, ma un amante uomo, che tradisce a sua volta con una donna (e un altro uomo). Fa coming out come gay, poi come bisessuale. E lo fa cantando.

Cinque motivi per vedere La casa de las flores

La casa de las flores stessa ha una duplice identità: negozio di fiori da una parte della città, cabaret di drag queen dall’altra. José Maria, ex marito di Paulina, intraprende un percorso di transizione ed è in realtà Maria José nel suo profondo. Tra video porno gay che vengono pubblicati per vendetta e la hit Maledetta primavera rivisitata dalla drag messicana Yuri, sulla floreria non può che svettare la bandiera del movimento omosessuale e trans.

Anche il concetto di famiglia è raccontato in modo decisamente rivoluzionario (e contemporaneo). Il patriarca Ernesto de la Mora ha due famiglie, conduce una doppia vita. Così come la matriarca Virginia, i cui figli non hanno lo stesso padre. Dopo il suicidio dell’amante di Ernesto, Roberta – evento che costituisce il motore dell’azione – le famiglie si mescolano e non contano più i vincoli di sangue, ma solo le relazioni che i diversi membri sono in grado di instaurare gli uni con gli altri.

Il cast partecipa al Pride

3 Fotografia e scenografia

La floreria è un’orgia di colori sgargianti, accesi e carichi. La casa dei de la Mora è un museo (o mausoleo) del kitsch, dove l’abbondanza barocca e rococò incontra l’opulenza retrò e il sapore dell’architettura colonialista. L’inquadratura ha le sembianze di un murales, è satura di colore, sembra gocciolare pittura fresca. Eppure questo è un kitsch che non stanca e bene si inserisce all’interno della cornice parodistico-satirica di questa telenovela sui generis. La atipica bellezza formale è di per se stessa un ottimo motivo per vedere La casa de las flores.

Cinque motivi per vedere La casa de las flores

4 L’umorismo contagioso

Come già accennato, il serio e il faceto creano un connubio perfetto all’interno di questo telefilm. Nemmeno di fronte alle gambe penzolanti di Roberta riusciamo a trattenere un moto di risa. Tante sono le situazioni paradossali che si creano all’interno della floreria. Virginia che vende marijuana per arrotondare ed evitare la bancarotta, i protettori di Ernesto in carcere appassionati alle vicende della famiglia de la Mora, le frecciatine al vetriolo della flemmatica Paulina, la vicina di casa ficcanaso e moralista che si innamora di un toy boy di una trentina di anni più giovane, l’orribile cane Pipino… Insomma, difficile restare immuni all’umorismo travolgente di questa serie.

5 Il classismo e le apparenze

Oltre ad affrontare il tema delle differenze, La casa de las flores tratta di classismo e apparenze. La matriarca Virginia vive nel terrore del giudizio altrui e agisce in modo sconsiderato per salvaguardare il proprio nome e quello della famiglia. L’ampollosa abbondanza alto-borghese dei de la Mora ha un sapore classista, a tratti razzista e omo-transfobico, ma la scoperta che nessun impero è indistruttibile riporta i de la Mora coi piedi per terra. Virginia in primis.

Nella speranza che questi cinque motivi bastino per convincervi a vedere La casa de las flores, restiamo in attesa di una seconda stagione!

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