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Qual è il terreno più adatto per i tartufi?

Maika Vitale
Maika Vitale
2025-09-12 00:36:36
Numero di risposte : 5
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L’attitudine, o vocazione, del suolo, indica se il terreno è adatto allo sviluppo di una determinata specie di tartufo. Per determinare l’attitudine del suolo, e quindi orientare con maggior sicurezza la scelta delle specie fungine, è bene eseguire delle analisi del terreno. I principali parametri da considerare nella valutazione del suolo sono: granulometria o tessitura, pH, calcare attivo e totale, CSC, sostanza organica, rapporto C/N, potassio e fosforo scambiabile. I terreni non devono mai essere soggetti a regolare ristagno d’acqua o troppo aridi: le condizioni ottimali sono rappresentate da un’aridità stagionale interrotta da piogge primaverili ed estive. In tartuficoltura, soprattutto nelle tartufaie coltivate, è fondamentale poter simulare delle piogge in periodi ben precisi con l’ausilio di un’impianto d’irrigazione artificiale, meglio se per microaspersione, scartando la goccia.
Pierina Sorrentino
Pierina Sorrentino
2025-08-30 04:34:26
Numero di risposte : 12
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Ogni specie di tartufo ha delle precise esigenze in fatto di suolo. C’è però un carattere comune a tutti i suoli adatti ai tartufi: la presenza di calcio in grandi quantità. IL TARTUFO BIANCO si dimostra il più esigente quanto a terreno. Oltre al calcio in grandi quantità, vuole anche terreno limoso, relativamente fertile, con una giusta quantità di argilla e sabbia. IL TARTUFO NERO pregiato si dimostra adatto a zone molto diverse, pur mantenendo l’esigenza del calcio. Esso infatti è una specie un po’ più “mediterranea”, ama i versanti assolati delle colline e delle basse montagne, con terreni leggeri, poveri, ricchi di scheletro oppure sabbiosi con quantità di argilla e limo limitate. LO SCORZONE ESTIVO invece è più versatile e si adatta a suoli più limosi e freschi come il bianco, come anche ai versanti più assolati e poveri come il nero pregiato. LO SCORZONE è invece una specie che può adattarsi bene al bosco maturo, quando le chiome si toccano e sul suolo inizia ad accumularsi humus, analogamente ai Porcini. Si dimostra comunque la specie più tollerante in quanto possiamo trovarlo sia negli ambienti del bianco come in quelli del nero quando non siano troppo aridi.
Pasquale Rossi
Pasquale Rossi
2025-08-26 02:09:24
Numero di risposte : 11
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Il terreno per i tartufi dovrebbe essere friabile e ben areato, libero da sassi e radici grosse, particolarmente calcareo, privo di ristagni idrici e con un PH compreso tra 7 e 8. Ogni varietà di tartufo, però, ha il suo terreno preferito: per iniziare una coltivazione di tartufo, quindi, bisogna prima capire se il terreno è adatto a ospitare i tartufi e, nel caso, di quale tipo. Il Nero Pregiato predilige i terreni sabbiosi o brecciosi; lo Scorzone, invece, ama i terreni argillosi e mediamente compatti. L’importante, però, è la percentuale di calcare contenuta nel terreno: è il calcare, infatti, a permettere un buon sviluppo del tartufo e in base alla percentuale contenuta, si decide che tipo di tartufo piantare.
Francesca Basile
Francesca Basile
2025-08-18 16:16:50
Numero di risposte : 5
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La tartufaia si trova soprattutto negli altopiani, nei pianori cacuminali o nelle pendici dei versanti. Le tartufaie si trovano quasi mai nei fondovalle o lungo i fossati. Il pianello si trova vicino a piante isolate o a filari di querce negli ex coltivi, nelle radure di boschi piuttosto dove il terreno, povero di arbusti e di cotica erbosa, è bene illuminato e riscaldato dal sole. La specie arborea più frequente responsabile della formazione dei pianelli è la roverella. Altre specie simbionti sono il leccio, il cerro, il carpino nero, il nocciolo, la farnia e i tigli. I terreni idonei per la coltivazione del tartufo sono quelli dove il tartufo si raccoglie allo stato spontaneo, evidenziando un clima idoneo, dopo aver effettuato l’analisi del terreno dei diversi orizzonti pedologici.
Sonia Moretti
Sonia Moretti
2025-08-08 12:23:24
Numero di risposte : 14
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I terreni favorevoli al tartufo sono mediamente alcalini. Il terreno adatto al Bianco Pregiato sarà più sciolto e profondo, quello adatto al Nero Pregiato sarà invece più sassoso e ricco di scheletro, in ogni caso senza lettiera e/o humus. Sono da preferirsi i terreni di origine marina e non lacustre, probabilmente perché questi ultimi sono caratterizzati da una maggior compattezza e da un grado di alcalinità generalmente inferiore. I depositi alluvionali del quaternario sono normalmente caratterizzati da una minor capacità di ritenzione idrica. Il terreno deve poi essere sufficientemente ‘sciolto’ per due motivazioni: permettere la fruttificazione che avviene sempre e comunque in ambiente aeròbico, infatti salvo casi eccezionali di conformazioni particolari o di riporti di terra successivi alla fruttificazione, normalmente un tartufo si trova nella parte superficiale del terreno, entro i primi 20 centimetri. Il terreno deve avere le caratteristiche adatte per favorirne la fase di resistenza e di fruttificazione. Il terreno deve poi essere sufficientemente ‘sciolto’ per opporre una minor ‘resistenza’ alla fase di crescita del tartufo, che avviene in via saprofitica ed indipendente dalla pianta ospite.