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Come deve essere il terreno per i tartufi?

Deborah Lombardo
Deborah Lombardo
2025-09-11 00:36:37
Numero di risposte : 17
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Lavorazione del suolo Prima di tutto si effettua uno scasso sufficientemente profondo per rimuovere ed aerare bene il suolo. È fondamentale che non vengano riportati in superficie strati troppo profondi o poco idonei allo sviluppo del tartufo come: eccessi di limo, argilla o ghiaia. Nel caso di suoli prossimi alla neutralità può essere necessario un ammendamento con “Brecciolino da Tartuficoltura”. La concimazione di fondo, nel caso si esegua l’aratura (o scasso) andante, può essere valutata caso per caso in funzione della composizione del suolo e della finalità della piantagione. Ove si persegua prevalentemente la produzione di funghi, la concimazione è superflua. In terreni ciottolosi si può realizzare una pacciamatura posizionando frammenti di pietrame in prossimità dell’albero: questa pacciamatura “naturale” favorisce la trattenuta dell’acqua e diminuisce sia l’evaporazione sia l’insediamento delle erbe concorrenti.
Dario Ferretti
Dario Ferretti
2025-09-03 00:24:34
Numero di risposte : 6
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Il pianello si trova vicino a piante isolate o a filari di querce negli ex coltivi, nelle radure di boschi piuttosto dove il terreno, povero di arbusti e di cotica erbosa, è bene illuminato e riscaldato dal sole. Nei pianelli sono quasi sempre presenti una trentina di specie erbacee di piccola taglia e tali da far apparire il terreno quasi privo di vegetazione. La specie arborea più frequente responsabile della formazione dei pianelli è la roverella. La tartufaia si trova soprattutto negli altopiani, nei pianori cacuminali o nelle pendici dei versanti. Le tartufaie si trovano quasi mai nei fondovalle o lungo i fossati. E’ una specie alquanto esigente nei confronti delle condizioni ambientali per cui va coltivata solo nei terreni idonei, dopo aver effettuato l’analisi del terreno dei diversi orizzonti pedologici, e in aree dove il tartufo si raccoglie allo stato spontaneo evidenziando un clima idoneo.
Ivonne Donati
Ivonne Donati
2025-08-23 23:22:50
Numero di risposte : 14
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Ma come deve essere il terreno per i tartufi? In linea di massima, dovrebbe essere friabile e ben areato, libero da sassi e radici grosse, particolarmente calcareo, privo di ristagni idrici e con un PH compreso tra 7 e 8. Ogni varietà di tartufo, però, ha il suo terreno preferito: per iniziare una coltivazione di tartufo, quindi, bisogna prima capire se il terreno è adatto a ospitare i tartufi e, nel caso, di quale tipo. Il Nero Pregiato predilige i terreni sabbiosi o brecciosi; lo Scorzone, invece, ama i terreni argillosi e mediamente compatti. L’importante, però, è la percentuale di calcare contenuta nel terreno: è il calcare, infatti, a permettere un buon sviluppo del tartufo e in base alla percentuale contenuta, si decide che tipo di tartufo piantare.
Gerlando Lombardi
Gerlando Lombardi
2025-08-19 13:56:03
Numero di risposte : 13
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Il terreno deve avere le caratteristiche adatte per favorirne la fase di resistenza e di fruttificazione. Il terreno si deve realizzare un compromesso fra la presenza di elementi nutritivi, che tendenzialmente lo acidificano, ed il suo PH. Il terreno deve poi essere sufficientemente ‘sciolto’ per due motivazioni: – permettere la fruttificazione che avviene sempre e comunque in ambiente aeròbico, – opporre una minor ‘resistenza’ alla fase di crescita del tartufo, che avviene in via saprofitica ed indipendente dalla pianta ospite. I terreni di origine marina e non lacustre sono da preferirsi, probabilmente perché questi ultimi sono caratterizzati da una maggior compattezza e da un grado di alcalinità generalmente inferiore. I terreni favorevoli al tartufo sono mediamente alcalini. Il terreno adatto al Bianco Pregiato sarà più sciolto e profondo, quello adatto al Nero Pregiato sarà invece più sassoso e ricco di scheletro, in ogni caso senza lettiera e/o humus.
Davide Carbone
Davide Carbone
2025-08-08 23:10:17
Numero di risposte : 11
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L’attitudine, o vocazione, del suolo, indica se il terreno è adatto allo sviluppo di una determinata specie di tartufo. Per determinare l’attitudine del suolo, e quindi orientare con maggior sicurezza la scelta delle specie fungine, è bene eseguire delle analisi del terreno. I principali parametri da considerare nella valutazione del suolo sono: granulometria o tessitura, pH, calcare attivo e totale, CSC, sostanza organica, rapporto C/N, potassio e fosforo scambiabile. I terreni non devono mai essere soggetti a regolare ristagno d’acqua o troppo aridi: le condizioni ottimali sono rappresentate da un’aridità stagionale interrotta da piogge primaverili ed estive. Vista comunque l’estrema complessità biologica, chimica ed ecologica, consigliamo sempre di avvalersi di tecnici Agronomi e Forestali laureati, in quanto molto spesso vi sono persone ed aziende che nascono dal nulla e si improvvisano esperti. Il consiglio che possiamo dare è quello di iniziare una coltivazione su stazioni prive di vegetazione arborea ed eventualmente in presenza di coltivazioni annuali o da frutto come: ciliegio, olivo od altre colture delle quali eseguire l’estirpo ed una aratura profonda almeno sei mesi prima del nuovo impianto.