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Come far nascere i tartufi?

Grazia Morelli
Grazia Morelli
2025-08-09 00:28:47
Numero di risposte : 14
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Per far nascere i tartufi è necessario acquistare e impiantare giovani alberi che siano stati micorizzati, cioè piante sulle cui radici viva il fungo. Creare la simbiosi tra il tartufo e la pianta ospite è una operazione tutt'altro che semplice. Per questo è essenziale rivolgersi a vivai certificati che diano la sicurezza che sulle radici delle piante vendute ci sia la presenza del fungo. A livello generale si può dire che tutti i tartufi amano i terreni calcarei, con un pH leggermente alcalino, anche se poi ogni specie predilige una tipologia di suolo particolare. Nella scelta se avviare una tartufaia è utile verificare se nella zona siano stati fatti ritrovamenti di tartufo. Nel qual caso significa che il territorio è adatto alla coltura. E' preferibile impiantare la tartufaia in un terreno dove in passato non ci siano stati alberi, proprio per evitare che nel suolo ci siano funghi che possano entrare in competizione con il tartufo. Le giovani piante vanno piantate avendo tutte le cautele del caso: protezione contro la fauna selvatica, adeguata irrigazione, soprattutto nei primi anni, potature e diserbo meccanico del sottochioma. Molti fanno l'errore di non curare la tartufaia dopo l'impianto. Si tratta invece di una vera e propria coltura che, similmente ad un frutteto, va seguita per mettere le piante e il fungo nelle migliori condizioni per essere produttive.
Maurizio Monti
Maurizio Monti
2025-08-08 23:28:37
Numero di risposte : 10
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Per coltivare tartufi bisogna verificare la presenza di tartufi nei territori intorno all’area dove si vorrebbe intraprenderne la coltivazione. Valutare con attenzione le caratteristiche chimico-fisiche del terreno che è stato scelto e le condizioni climatiche della zona. Scegliere la giusta combinazione pianta-tartufo: non bisogna dimenticare che ogni tartufo vive in simbiosi con particolari tipi di pianta, che però andrebbero scelte anche in base alle caratteristiche climatiche della zona dove ci si accinge ad impiantare la coltivazione. Acquistare delle piante “micorizzate” certificate: per creare una tartufaia è indispensabile utilizzare delle piante, le radici delle quali siano già state colonizzate dalle spore dei tartufi che si desidera impiantare. Il terreno va ben arato. Devono essere tolti tutti i residui di piante e arbusti. Vanno eliminate le pietre di dimensioni più grandi, che impedirebbero uno sviluppo armonico del tartufo. Una volta che le piante saranno state messe a dimora il terreno dovrà continuare ad essere curato ed irrigato, soprattutto nei primi tempi, e particolare attenzione andrà prestata all’eliminazione di tutta la vegetaione infestante, che toglierebbe nutrimento alle piante con le quali i tartufi si svilupperanno in simbiosi. Se tutti i passaggi saranno stati seguiti nel modo giusto, e le piante acquistate saranno state ben micorizzate, con un pò di fortuna potranno cominciarsi a raccogliere i primi tartufi dopo circa 7-10 anni.
Rosaria Ricci
Rosaria Ricci
2025-08-08 19:15:41
Numero di risposte : 10
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Coltivare il tartufo significa impiantare alberi appositamente micorrizati in un terreno analizzato in precedenza. In linea di massima, dovrebbe essere friabile e ben areato, libero da sassi e radici grosse, particolarmente calcareo, privo di ristagni idrici e con un PH compreso tra 7 e 8. Ogni varietà di tartufo, però, ha il suo terreno preferito: per iniziare una coltivazione di tartufo, quindi, bisogna prima capire se il terreno è adatto a ospitare i tartufi e, nel caso, di quale tipo. Se il terreno risulta idoneo, per via delle sue caratteristiche, a ospitare i tartufi, allora si procede a impiantare gli alberi, a prendersene cura e… ad aspettare: perché una tartufaia dia dei risultati, infatti, bisogna aspettare mediamente dai cinque agli otto anni. Prima di tutto si prepara il terreno, areandolo ed eliminando radici grosse e sassi; poi si impiantano gli alberi e infine si aspetta. Una tartufaia coltivata, per esempio, è una tartufaia creata ex novo. Si prende un terreno agricolo in cui erano state piantate altre coltivazioni e si piantano querce, lecci, carpini, noccioli tartufigeni e si inizia ad aspettare.