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Come posso tagliare il tartufo senza usare una mandolina?

Grazia Carbone
Grazia Carbone
2025-09-04 17:29:23
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Ma quale strumento si utilizza per affettare il tartufo? Così come suggerisce il verbo, dovresti usare un apposito affettatartufi, un oggetto pensato apposta per affettarlo in modo sottile e uniforme. In mancanza di un affettatartufi è possibile, con la dovuta attenzione, utilizzare un pelapatate. Soprattutto nel caso del tartufo bianco è necessario affettare il tartufo in modo sottile e uniforme, per evitare di rovinarlo, ecco perché sarebbe sempre meglio utilizzare un affettatartufi ma, con la dovuta attenzione, anche in questo caso si può provare con un pelapatate molto affilato.
Alfredo Carbone
Alfredo Carbone
2025-08-25 06:48:10
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Per grattugiare il tartufo su tagliolini, risotti, uova all’occhio di bue, battute di carne e quant’altro è bene usare una mandolina apposita, chiamata taglia tartufi o grattugia per tartufi Microplane. Il tartufo bianco va sempre servito così com’è, né cotto né cucinato. Chiunque dica il contrario… sbaglia! Il tartufo nero può invece essere gustato dopo una veloce cottura, che anzi può esaltarne gli aromi. Ora non resta che capire quando il tartufo deve essere grattugiato. Ebbene, il galateo in questo caso insegna di farlo direttamente a tavola, in modo da non dare l’impressione di ‘contare’ lontano dai commensali le fettine di tartufo che cadono in ogni piatto.
Lidia Piras
Lidia Piras
2025-08-16 20:17:42
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Per tagliare un tartufo senza usare una mandolina, è possibile utilizzare un coltello nel caso di tartufo di grande pezzatura, per renderlo più maneggiabile. É consigliabile l’impiego anche sui tartufi piccoli, dato che tagliandoli a metà si riesce ad avere una superficie più semplice su cui lavorare. Talvolta si può usare anche la grattugia a maglie molto fini. Il tartufo va comunque grattato o affettato direttamente nel piatto, dato che grattandolo in un contenitore e poi spargendolo sui piatti perde, soprattutto nel caso del tartufo bianco pregiato.
Vinicio Santoro
Vinicio Santoro
2025-08-09 11:13:24
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Il tartufo bianco, il tuber magnatum pico, è una qualità molto aromatica, dal profumo persistente. La sua caratteristica è proprio il profumo, non la consistenza: la scorza esterna è delicata, a differenza del tartufo nero, e deve essere affettato il più sottile possibile. Ha bisogno di una lamella sottilissima, in bocca deve somigliare ad un'ostia. Le fette di tartufo si misurano in micron, un centesimo di millimetro, praticamente come i capelli: sono spessori finissimi. Si deve esaltare l'aroma, l'esperienza aromatica. Il tartufo ha il suo strumento professionale, l'affettatartufi. L'affettatartufi deve avere una lama affilatissima, ok, non lo mettiamo in discussione. È importante anche che l'affettartufi non faccia gioco tra una fetta e l'altra: il meccanismo deve essere preciso, fermo sul supporto, con una lama a filo per ottenere piccole ostie aromatiche tutte uguali. L'investimento imperdibile è un affettatartufi di legno trattato con finitura idrorepellente, in grado di scongiurare spessori da prosciutto al coltello. Solo così si potranno ottenere splendidi petali di tartufo con cui adornare piatti irripetibili. Non va lamellato troppo fino, altrimenti si perde. La scorza esterna del nero è più dura, è vero. Ma è una modalità molto casereccia, tende a slabbrare e strappare le lamelle, che verranno tutte diverse. Non consigliato. Se vuoi dare un carattere diverso al piatto, il nero lo puoi grattugiare per amalgamarlo meglio. Ma in generale i tartufi si affettano, non si grattugiano come il parmigiano.
Helga Santoro
Helga Santoro
2025-08-09 08:08:18
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Puoi affettare il tuo tartufo utilizzando un pelapatate o una mandolina. Altrimenti puoi provare ad utilizzare un coltello ben affilato.