Come capire se il tartufo bianco è buono?

Kai Fabbri
2025-08-21 11:17:16
Numero di risposte
: 9
La forma è globosa irregolare, il peridio è vellutato, nonostante le irregolarità e la presenza di terriccio residuo, il colore del peridio va da un color crema piuttosto pallido a al giallo-ocra, la gleba ha venature color nocciola molto fitte, più o meno scure a seconda del grado di maturazione, al tatto è sodo e compatto, né secco, né molle, il profumo è forte, pieno e persistente.
Controlla la stagionalità del tartufo: se non è un periodo compreso tra ottobre e dicembre, il tartufo bianco che hai di fronte è sicuramente una fregatura.
Controlla i prezzi medi del tartufo bianco al consumatore.
Controlla la pulizia del tartufo: se l’esemplare è troppo pulito o completamente sporco di terra, c’è sicuramente qualcosa che non va.
Tocca il tartufo bianco, se questo è troppo secco, oppure è molliccio, è un esemplare vecchio nel primo caso e andato a male nel secondo.
Annusa il tartufo bianco: l’esemplare deve avere un profumo intenso, ma non deve sapere di muffa e assolutamente non di ammoniaca, altrimenti, anche in questo caso, hai di fronte un tartufo andato a male.

Sabrina Ferretti
2025-08-08 08:56:26
Numero di risposte
: 14
Per noi neofiti un ottimo punto di partenza è valutarne profumo, consistenza e colore.
Vuol dire che un buon tartufo deve avere un buon odore tipicamente agliaceo, essere duro al tatto, e un colore brillante.
Quello che fa davvero la differenza è il tipo di tartufo utilizzato: meglio che sia in purezza.
La prova del nove è l'analisi olfattiva: se l'odore è troppo forte, persino fastidioso, in genere è indice di un aroma chimico che camuffa un tartufo che non eccelle.
Altra prova del nove è l'assaggio e la persistenza: se il prodotto in questione lascia un retrogusto spiacevole, che talvolta si accompagna anche a pizzicore alla gola, in non è un prodotto realizzato con materie prime di alta qualità.

Lidia Milani
2025-08-08 08:09:38
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: 10
Il primo consiglio è affidarsi all’olfatto, che non mente.
Il profumo deve essere pungente, pulito quasi piccato, ma non piccante, con quell’odore di tartufo pieno.
Deve avere un aroma agliato, di nocciola, fungo, sottobosco, mai sgradevole o di ammoniaca.
La sensazione all’olfatto deve essere di goduria, se non c’è, lascia perdere.
Il tatto è un altro indicatore: un tartufo con qualche giorno in più o mal conservato al tatto è leggermente gommoso, mentre un tartufo fresco e ben conservato ha una buona compattezza, è turgido e fresco.
Un buon tartufo lo senti subito risponde immediatamente a una leggera pressione.
Poi c’è il peso: deve essere adeguato alla grandezza, se è leggero significa che dentro è vuoto.
Per valutare un buon tartufo solo dalla vista c’è bisogno di un po’ più di esperienza.
Il colore deve essere uniforme, con sfumature nitide, senza macchie nere o buchi dati dai vermi.
I difetti estetici come il segno lasciato dal cane o dal vanghetto non sono problemi.

Pierina Sorrentino
2025-08-08 07:41:44
Numero di risposte
: 12
Quando si osserva un tartufo è essenziale guardare le dimensioni, perché quelli di dimensioni più grandi valgono molto di più. La cosa che ci colpisce è la forma: quella rotondeggiante è da preferire, perché si pulisce meglio, si affetta meglio. Oltre alle dimensioni conta molto il colore: nel caso del tartufo bianco, deve essere di un giallo vivo. Qualche volta può presentare delle venature rosse (o verdi), o delle screpolature. Non deve essere mai un colore opaco, perché questo è tipico del tartufo che ha sofferto o che è vecchio. Toccandolo, il tartufo deve fare una certa resistenza. Se lo pigiamo e riusciamo a penetrarlo, questo tartufo ha qualcosa che non va. Una volta che ho finito di osservare il tartufo, bisogna avvicinarlo al naso e odorarlo più volte per un’analisi accurata. Il profumo che si avvicina in natura a quello del tartufo è un composto di miele millefiori, fieno di prato stabile e aglio. Quando questi tre componenti sono armoniosi, il tartufo è ottimo. Non si deve mai sentire odore di ammoniaca o di marcescenza, perché vuol dire che il tartufo è in decomposizione. La parte interna non deve essere mai bianca, altrimenti significa che il tartufo è immaturo. Deve avere un colore marmorizzato, in cui distinguiamo una zona più chiara e una più scura. Nel bianco pregiato il colore predominante è il nocciola, ma a seconda dell’annata può variare.

Joshua D'angelo
2025-08-08 07:39:46
Numero di risposte
: 11
Il tartufo bianco ha una forma liscia e tondeggiante ma irregolare, può ricordare una patata. Deve essere turgido e vellutato al tatto. Quando li comprate toccateli bene! Se sono “mollicci”, in tutto o in parte, non fanno per voi. L’odore deve risultare molto intenso, forte e pungente. Se il profumo è tenue, il tartufo bianco non è di buona qualità o non è maturo. Deve ricordare vagamente aglio, bosco umido e Parmigiano. Quando comprate il tartufo bianco dovete avere la possibilità di annusarlo e toccarlo, diffidate dunque dall’acquisto in barattoli chiusi o on-line, a meno che non vi fidiate del venditore. Il tartufo bianco pregiato non cresce ovunque e in ogni periodo dell’anno. Dunque già un buon punto di partenza, per evitare di essere fregati, è sapere da dove viene e in che periodo va acquistato. Il periodo dell’anno in cui si può trovare va dalla seconda metà di Settembre fino a fine Dicembre. Va consumato a 7-10 giorni dalla sua raccolta perché altrimenti perde gran parte delle caratteristiche che lo rendono prezioso. Infine un ultimo consiglio: se avete di fronte tartufi delle stesse dimensioni e con le stesse caratteristiche, scegliete quello che vi sembra più pesante: significa che è più fresco.
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