Qual è l'identik del turista enogastronomico?

Piero Barone
2025-04-18 09:31:08
Numero di risposte: 5
Tra un museo e un’attrazione famosa inserisce sempre un buon ristorante, una pausa in un bistrot, la visita di un mercato o una degustazione di prodotti tipici. Da sempre il cibo è stato oggetto di curiosità e di attrazione verso un paese ma, ora più che mai, è diventato per molti un fattore decisivo per la scelta della destinazione quale esperienza da imprimere nella memoria. Il turista del gusto (foodtrotter) è disposto a coprire distanze maggiori che in passato per raggiungere la destinazione, viaggia nei territori di produzione in stagioni diverse e predilige una ricettività sempre più varia.

Ilario Mancini
2025-04-07 01:45:05
Numero di risposte: 5
Il viaggio per motivi enogastronomici è qualcosa che si fa, sovente, in famiglia, e quindi in due/tre persone, il numero più diffuso. Il turista enogastronomico non fa viaggi così lunghi, sia nella distanza che nella durata ed appare autonomo nell’individuare le destinazioni ma anche nella prenotazione del viaggio. Tra le tipologie di alloggio preferite, al primo posto c’è il B&B, davanti ad hotel/resort ed all’agriturismo, quasi allineati in ordine di gradimento, mentre il budget medio del turista enogastronomico è di 748 euro. La partecipazione a fiere e sagre legate al cibo e le degustazioni nelle cantine o aziende agricole sono le attività che caratterizzano in maniera prevalente le scelte e le preferenze del viaggiatore enogastronomico. Importanza viene data anche alla scoperta delle tradizioni attraverso la frequentazione di strade e itinerari legati al gusto, al vino o ai sapori. Se la possibilità di rigenerarsi per il turista enogastronomico è la motivazione principale che lo porta a viaggiare, spicca, rispetto agli altri profili, l’opportunità di sperimentare attività e conoscere luoghi mai visitati. Il viaggio enogastronomico è infatti un continuo bilanciamento tra benessere individuale e piacere della convivialità.

Mirco Palmieri
2025-04-07 01:36:44
Numero di risposte: 9
Il turista enogastronomico è ad alto valore aggiunto e con una propensione alla spesa più alta. Durante il viaggio spende per prodotti food&wine, partecipa ad attività culinarie, acquista prodotti tipici da riportare a casa. Condivide l’esperienza enogastronimica sui social media. Torna dal viaggio con un migliore e più radicato bagaglio di ricordi, legati alle esperienze enogastronomiche di prodotti locali. Il turista enogastronomico come fonte di informazione per la scelta della destinazione e per le attività da svolgere consulta riviste online, siti di recensioni e social media, ma anche la carta stampata continua a rappresentare una fonte importante.

Sara De luca
2025-04-07 01:34:53
Numero di risposte: 4
Il profilo più diffuso è quello del turista enogastronomico, che ama non solo il vino, ma anche la buona cucina. Questi visitatori sono curiosi e desiderano conoscere in profondità le realtà che visitano, dispongono di un potere di spesa medio-alto e spesso vantano un vasto network di conoscenze che consente ad altri visitatori di essere attratti tramite il passaparola.

Elisabetta Ferretti
2025-04-06 22:34:50
Numero di risposte: 5
Il turista enogastronomico è un turista che ha svolto almeno un viaggio con pernottamento con motivazione primaria l’enogastronomia. È il motivo del viaggio che differenza il turista enogastronomico e il turista generalista.
Il turista enogastronomico è un viaggiatore “onnivoro”: desidera vivere un insieme variegato di esperienze arricchenti e l’enogastronomia, già di per sé multisensoriale, emozionale e culturale, soddisfa al meglio questo suo bisogno.
Il recarsi in ristoranti per assaggiare piatti tipici è l’esperienza più diffusa e popolare, così come l’acquistare cibo presso un food truck e recarsi in ristoranti gourmet per scoprire le eccellenze della cucina. Grande interesse suscitano i luoghi di produzione – aziende vitivinicole, birrifici, frantoi, caseifici, pastifici, etc.
Sempre più spesso i turisti enogastronomici ricercano proposte integrate che abbinano l’enogastronomia con la cultura, il benessere, lo sport.
Vogliono svolgere attività all’aria aperta, come passeggiate nei vigneti, negli uliveti secolari o nei luppoleti, e tour cicloturistici nei territori rurali così come in città alla scoperta delle botteghe storiche e/o luoghi di produzione.
Una poliedricità di esperienze che consente loro di scoprire e vivere l’enogastronomia in tutte le sue sfaccettature.

Neri Barbieri
2025-04-06 22:09:08
Numero di risposte: 9
Tracciare un identikit ben definito del turista enogastronomico “tipo” è un obiettivo di difficile attuazione a causa delle molteplici variabili con cui è possibile interpretare questa specifica modalità di fruizione turistica. Il turista alla ricerca del buon cibo e di tutta l’arte culinaria si declina in molti gruppi, a seconda del motivo della visita. Gourmet, foodie, lifestyle, turista enologico, turista con bisogni speciali sono espressioni utilizzate quando si parla di turisti del gusto. Rientrano nella prima tipologia – gourmet – persone appassionate di cibo raffinato, che tengono conto della qualità degli ingredienti, della mis en place e del luogo in cui viene gustato il piatto. Il turista foodie non è un gourmet professionista, è un intenditore che ama il cibo come hobby, lo studia, lo mangia ed è attento a tutte le novità culinarie. Il viaggiatore del turismo lifestyle, si colloca invece a metà strada tra un turista foodie e uno gourmet: come un foodie condivide l’entusiasmo e l’emozione per il cibo come mezzo di coesione sociale e come un gourmet apprezza la qualità dei piatti, l’armonia di sapori e va alla ricerca dell’autenticità, alla ricerca dei luoghi in cui mangia la gente locale senza dover spendere una fortuna. L’attenzione agli ingredienti utilizzati in cucina va incontro ai turisti con bisogni speciali, ossia coloro che amano l’esperienza enogastronomica, ma devono fare i conti con alcuni problemi legati alla salute, con abitudini culturali o ancora con la possibilità o meno di consumare certe pietanze per via della propria religione.

Rosolino Ferraro
2025-04-06 21:44:03
Numero di risposte: 6
Il turista enogastronomico si definisce innovativo, vuole esperienze, cerca l’autenticità.
È un turista che ama sperimentarsi attraverso attività nuove, differenti e a contatto con la natura.
È un turista curioso, vuole conoscere la cultura enogastronomica del territorio dove vive l’esperienza.
È bleisure e l’ambito rurale diventa il luogo dove fare smart working.
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