Piemonte on the road: il Monferrato e le Langhe
Perché abbiamo deciso di esplorare il Piemonte on the road attraversando il Monferrato e le Langhe? La premessa sottostante è poco attinente al tenore dell’articolo che seguirà, ovvero la descrizione del nostro itinerario, me ne rendo perfettamente conto. Tuttavia penso sia necessaria.
Perché abbiamo scelto di restare in Italia
Questo è stato un anno particolare, lo sappiamo tutti. Lo sappiamo ancora meglio noi bergamaschi, che abbiamo vissuto dei momenti davvero difficili, che ci hanno visto soffrire per lunghi mesi, perdendo i nostri cari senza nemmeno poterli salutare, cremati altrove, trasportati da camion militari in altre città. Questa esperienza ci ha quindi fatto riflettere e ci ha spinto a scegliere un tipo di turismo domestico, interno al nostro bellissimo Paese.
Gli anni precedenti ci hanno visto percorrere la Scozia e la Germania, alla scoperta di luoghi incantevoli di cui ci siamo perdutamente innamorate. Quest’anno, invece, le nostre destinazioni per le vacanze sono state il Piemonte e la Valle d’Aosta.
Abbiamo parlato con la gente e i lavoratori del luogo e tutti ci hanno detto la stessa cosa. Il turismo culturale, già abbastanza in difficoltà, è colato a picco dopo la pandemia. Per questo, scrivendo di queste stupende regioni e di quello che possono offrire, cercheremo di dare il nostro contributo – seppur piccolo e forse insignificante – alla ripresa, come già ha fatto il Touring Club Italiano, redigendo itinerari regione per regione e accessibili a tutti.
Nel vivo del Piemonte on the road, girovagando tra le Langhe e il Monferrato
Dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, i paesaggi vitivinicoli del Monferrato, delle Langhe e del Roero sono meta eccezionale e necessaria per chi ama andare alla ricerca del buon vino.
Casale Monferrato, Barolo, Barbaresco, Dogliani, Alba, Asti, Serralunga… E tantissimi altri borghi offrono uno spettacolo per gli occhi e per il palato. Viaggiare tra le vigne e le viti a bordo del nostro van camperizzato è stato emozionante: i tramonti ci hanno dato la buonanotte, i castelli medievali ci hanno stimolato la fantasia e la voglia di scoprirne la storia.
Casale Monferrato
Le chiese
La prima tappa della giornata ci porta a Casale Monferrato, che raggiungiamo velocemente partendo da Bergamo e non trovando nessuno per strada.
Il centro storico è caratterizzato da stradine e porticati che convergono verso il simbolo della città, la Cattedrale di Sant’Evasio, unica nel suo genere in Italia. Essa è infatti caratterizzata da un grande nartece a nove compartimenti, una sorta di enorme vestibolo posto prima dell’ingresso alla basilica vera e propria.
Varcato il suggestivo nartece, ci si trova catapultati in un’opera d’arte gotico-romanica, caratterizzata da cinque alte navate e dipinta di blu.
Ma tante sono le chiese da ammirare a Casale Monferrato, che ne è generosamente cosparsa.
Le strutture difensive
Interessante anche la torre civica, che domina la città dai suoi 60 metri di altezza.
Il castello, un tempo baluardo difensivo, è oggi diventato sede di mostre e ospita l’Enoteca del Monferrato.
Gli infernot
Altro elemento interessante della città, che caratterizza un po’ tutta l’area del Monferrato e delle Langhe, è il cosiddetto infernot, tradizionale luogo di conservazione dei vini più pregiati. Queste strutture sono molto suggestive, alcune sono private e le potete visitare presso le varie aziende vinicole, altre sono invece pubbliche.
Il posizionamento dei vini all’interno di queste cantine in cui non filtrano né luce né aria è molto ben studiato, mai casuale, e segue rigide regole. Anche gli scavi nella pietra differiscono: monocamera, multicamera o a corridoio, lisciati, spaccati o a picconatura a vista. Qui dentro sono conservate bottiglie da collezione dal valore inestimabile!
Per saperne di più sugli infernot cliccate su questo link.
I krumiri Rossi
Ma oltre al buon vino a Casale Monferrato si può trovare anche il buon cibo. Un esempio sono i famosi Krumiri Rossi, biscotti tradizionali piemontesi molto amati anche dai locali, che ne comprano decine di scatole, alcune ancora di latta come nel 1878, anno in cui Domenico Rossi ha preparato i primi krumiri.
Asti
Le torri
Asti è la nostra prossima meta e la raggiungiamo in una quarantina di minuti. Dall’antica storia ligure e romana, la città presenta ancora qualche richiamo della sua struttura difensiva, come le mura e le torri. Le più note sono la Torre Comentina e la Torre Trojana o Torre dell’Orologio, con le sue meridiane.
La Cattedrale di Santa Maria Assunta
Splendido esempio di chiesa gotico-romanica, la Cattedrale è realizzata in tufo, cotto e pietra arenaria ed è veramente imponente.
Tra le altre bellissime chiese da visitare consiglio San Pietro in Consavia e il complesso di Nostra Signora Porta Paradisi.
I prodotti tipici
Oltre al famoso moscato d’Asti, alla Barbera d’Asti e ai tanti altri vini DOC e DOCG della zona, qui è possibile fare incetta di amaretti morbidi di Mombruzzo o acquistare una delle tortine turistiche della zona, come la polentina delle mandorle o la torta del palio di Asti. Particolare anche il peperone quadrato di Asti.
Costigliole d’Asti e l’astigiano
Per ammirare al meglio i paesaggi che ci circondano, ci dirigiamo verso il borgo di Costigliole d’Asti. Il nostro sguardo viene prontamente appagato, in quanto la zona è la più estesa del Piemonte a livello di coltivazione di viti.
Alba
Questa graziosa città, patria del partigiano e scrittore Beppe Fenoglio, a cui sono intestati una statua e un centro studi, si sviluppa lungo il fiume Tanaro ed è percorsa dalla storica via principale Vittorio Emanuele II. Anch’essa caratterizzata da torri e chiese, Alba vanta numerosi ristoranti e enoteche.
La chiesa principale è la Cattedrale di San Lorenzo, che vanta un interno davvero suggestivo, dominato dal blu e dall’oro.
Decidiamo di salire sul campanile della Cattedrale per godere della vita sui tetti rossi e le tante torri della città e ci inerpichiamo fino alla sommità attraverso una scaletta in pietra molto ripida. Il costo del biglietto è di due euro.
Lasciamo Alba al tramonto (perdonate il gioco di parole), dirigendoci verso Serralunga d’Alba per cercare un posticino dove trascorrere la nostra prima notte. Le prime tappe del nostro viaggio in Piemonte on the road attraverso il Monferrato e le Langhe non ci hanno deluso, nonostante il caldo si sia fatto sentire non poco!
Serralunga d’Alba
Senza avvalerci della nostra fidata app, troviamo uno spot molto interessante: un terrazino che si affaccia direttamente sulle vigne e sul bellissimo castello di Serralunga. Qui godiamo di un tramonto mozzafiato e del castello che progressivamente si illumina nella notte (lo potete ammirare in copertina).
Il giorno seguente partiamo di buonora per visitare il pittoresco borgo di Serralunga d’Alba.
Il castello è chiuso e lo visitiamo solo dall’esterno, apprezzando la sua particolarissima forma. La struttura infatti pare essere unica in Italia e ricalca quella di un dongione francese, una torre fortificata inserita per rinsaldare ulteriormente la struttura del castello.
Barolo
Lasciamo la quiete di Serralunga per raggiungere Barolo, luogo decisamente più turistico. Dominato dal suo bellissimo castello, il borgo è molto suggestivo e presenta numerose enoteche che vendono l’oro nero più apprezzato al mondo: l’omonimo vino. Se ne possono trovare diversi esemplari decisamente pregiati presso lo shop del museo del cavatappi, che conta decine di vetrine termoregolate in cui si conserva il prezioso nettare, di cui alcune bottiglie superano le migliaia di euro di valore.
Della zona sono tipici anche i gustosi grissini alle nocciole stirati a mano, preparati come una volta dal forno dei fratelli Cravero. Ma anche la torta alle nocciole è un prodotto che non potete lasciarvi scappare.
Esplorare Barolo a piedi percorrendo le sue viuzze è un’esperienza molto interessante sia per gli occhi per l’olfatto: i profumi impregnano il borgo, le colline coi vigneti rilassano lo spirito e le insegne donano al paesello un sapore antico.
Bra
Il nostro viaggio prosegue verso Bra, quando il caldo di agosto raggiunge il suo picco. Il sole che colpisce l’acciottolato bianco è accecante e la rende decisamente incandescente.
Tuttavia la cittadina non presenta particolari attrattive, nonostante meriti un giro a piedi. Quindi ci prendiamo un bel falafel presso il cordiale kebabbaro locale e riprendiamo il nostro viaggio.
Castello di Fossano
Tappa obbligata, dal momento che siamo in zona, è l’imponente castello di Fossano, situato ai margini dell’omonimo borgo. Anche detto Castello dei Principi d’Acaja, il maniero vanta una struttura molto particolare, scenario di rievocazioni storiche, palio e giostre medievali.
Un tempo castello signorile dei Savoia-Acaia, divenne poi terribile prigione nella cui alta torre venivano rinchiusi i valdesi. Oggi la struttura ospita una biblioteca storica e sale espositive.
Cuneo
Il nostro viaggio in Piemonte on the road alla scoperta del Monferrato e delle Langhe è giunto ormai al termine: la nostra ultima tappa dei primi due giorni piemontesi è infatti Cuneo.
Caratterizzata da bellissimi portici e palazzi settecenteschi dalle facciate finemente dipinte o decorate, Cuneo è forse la tappa meno turistica della zona ma che vale certamente una visita.
La via principale confluisce nella enorme Piazza Galimberti, dedicata proprio al Partigiano Tancredi “Duccio” Galimberti, catturato, torturato e ucciso dai nazi-fascisti.
Anche l’interno della Cattedrale di Santa Maria del Bosco e San Michele merita decisamente una visita.
La seconda notte
La tappa successiva ci vede abbandonare Langhe e Monferrato per dirigerci verso il Forte di Vinadio, quindi decidiamo di avvicinarci al fortino che visiteremo il giorno seguente.
Questa volta utilizziamo Park4Night e troviamo uno spot bellissimo sulle rive del torrente in prossimità del paese di Aisone, che vediamo illuminarsi progressivamente dai due nostri nuovi finestrini posteriori.
Per scoprire le tappe della seconda parte del viaggio, clicca qui: Piemonte on the road: Vinadio, Staffarda, Fenestrelle.
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